Dopo aver preso schiaffi e calci per un mese e mezzo, l’unico atteggiamento che il Milan poteva concedersi per la prima di campionato era quello a base di incazzatura violenta. I rossoneri scendono in campo determinati e se proprio non si può dire che sia un grande calcio fatto di schemi mandati a memoria, quello espresso dal gruppo di Leonardo è perlomeno un discreto mix di voglia di fare e di sudare. Non è il Milan degli artisti e del brasile al potere, anche se Pato è quel capolavoro di nemmeno vent’anni che ha ancora tutto da dire e sta già iniziando a farlo: corre, corre, corre, dribbla, dribbla e dribbla ancora. Quando ci riesce, tira. Quando ci riesce, fa goal. Ed è il campione-in-divenire a tramutare in vantaggio il passaggio intelligente e da vero trequartista di Ronaldinho.