Vi avanza il tempo per scoprire tutto quel che dovreste (o potreste voler) scoprire sugli Oasis? Non ci vorrà molto. Trentacinque secondi, per l’esattezza: quelli che vi trascinano in un lampo dalla chitarra lagnante al secondo 01 di “Rock’n Roll Star” (traccia di apertura del disco di debutto, “Definitely Maybe” – 1994), fino al chiudersi del secondo verso (termine perfetto) di Liam Gallagher. Se Wikipedia si limitasse a fornire le informazioni necessarie, la voce “Oasis (band)” inizierebbe e finirebbe con questi trentacinque secondi, in cui si viene velocemente messi al corrente che: a) vogliono vivere la vita delle rock star (titolo), b) il chitarrista principale suona in questo modo (Noel Gallagher), c) il cantante trascina giovanilmente la voce in quel modo là. Ci sono i temi (“I live my life in the city/there’s no easy way out”), l’atteggiamento, lo stile musicale e le peculiarità tutte di una carriera che, invece, ha partorito quindici anni di successi e mica successi. Ma soprattutto splendide interviste, grandiose promesse, lancinanti crolli di stile e popolarità, nebbiose ricerche di un futuro migliore per via di loghi sbagliatissimi, cacciate di ex amici, litigi perenni, scorci di nuovi orizzonti ed implosione finale (in)attesa.
Categorie