E’ una citazione, quella in apertura. Eventualmente qualcuno ne rivendicherà la paternità, ma per intanto… siamo ufficialmente al centesimo numero di NRU, per gli infedeli sarebbe Nintendo la Rivista Ufficiale. Per le mie e-mail sarebbe la Ringhiata, la Religione, la Raschiata, la Ramazza, la Rampetta e un’altra mezza valanga di parole che cominciano con la erre. Infilavo ‘ste idiozie nelle comunicazioni ai collaboratori, quelle di inizio lavorazione in cui “tu fai questo, se arriva / tu fai quell’altro, se funziona / tu fai quello che quell’altro proprio ha schifo a fare” e via di questo passo.
Santissima polenta quanto mi manca fare una rivista di giochini. E pure farla con tutti gli amichetti, che va bene che i social instant cosi messanger ti tengono più vicino, però non basta. Neanche l’omofobia riesce a tenermi lontano dal pensiero. Comunque si diceva: cento numeri. Qualcosa in meno di cento mesi (novantadue?), a ben vedere una valanga di roba e di tempo. E di giochi e di cose da raccontare e lagrime con la “g” da versare di nuovo. Ma per quello c’è la collana, che magari torna anche presto, forse che si, forse che no.
Però un bacio con la lingua tutta appallottolata a Ughetto e Babich, a Roberto e Davide, al Zanna e al Frarru e a tutti gli altri. Ad Anna ed Elisa no, che non si può dire, altrimenti mi ritrovo con un labrador nero cocainomane di 35 chili nell’appartamento.
Avrei voluto esserci io assieme a tutti quelli lì sopra, per i cento numeri. Se il mondo fosse un posto anche solo lontanamente meno vergognoso. Così invece no, non ci sarei voluto essere e difatti non ci sono. Però, per dirne una, lo speciale all’interno del numero dedicato alla storia della rivista è proprio ben fatto. Gli articoli di Barbichino sono sempre delle termocoperte di amore e il tocco romanazzo di Boba ci piace.
Sarebbe veramente troppo una roba spaziante riuscire a essere sinceramente entusiasti del traguardo raggiunto. Ma invece anche no. Tante cose sono cambiate dal 2002 a oggi. Tipo che prima la Juventus vinceva (il 5 maggio cazzo!) e oggi prende le sveglie. Tipo che prima era l’inizio e ora è già finito tutto da un pezzo. Tipo che sto ascoltando Tracy Chapman e so che non avrei dovuto farlo che è subito malinconia-canaglia-fine-anni ’80-infanzia-felice.
Auguri amici, auguri lettori. Muori SS.
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Che cosa ne resta
Dopo dieci giorni, una non-conferenza, mille e passa commenti, la vicenda e le discussioni scatenate dal post in evidenza (questo, come al solito) sono andate ben al di là di ogni mia più rosea aspettativa. Arriverà la seconda puntata, semplicemente il video della barzelletta di sabato pomeriggio: mi manca solo un cavo e la voglia di farlo. La voglia, già.
Perché di bello c’è che in tanti forum, in tanti altri blog, ovunque nella internet-sfera italiana appassionata di videogiochi, leggo di gente con gli occhi strabuzzati. Non possono credere a quel che hanno “visto” e promettono di non dare più fiducia a certa gente. Bello, bellissimo: neanche in questo speravo. Invece è palese: c’è gente che merita molto più rispetto di “a 35 anni non ho tempo per quelle cazzate su internet”. Chissenefrega comunque.
La mia vita a NRU-state [4]
Intro: nuovo appuntamento con “la grande enciclopedia del Nintendo la Rivista Ufficiale”. Per le altre puntate cliccate qui.
Una quarta puntata che è tutta un correre di qua e di là. Un po’ di effetto-contenitore per recuperare il tempo perso, concentrandosi sul numero magico (il sesto) e comunque degnando di qualche sguardo anche i due precedenti.
La mia vita a NRU-state [3]
Intro: terzo appuntamento con “la grande enciclopedia del Nintendo la Rivista Ufficiale”. Per le altre puntate cliccate qui.
Ho appena visto “Nuovo Cinema Paradiso”, per la prima volta con una certa coscienza. Che è un overdose semi-letale di tristezza canaglia. La mia metà è partita per qualche giorno di mare extra, quindi niente coccola party1. Ho messo sù pure “Disintegration” e sto per scrivere dei bei tempi di NRU. Quindi se non mi ammazzo entro ‘sta notte, è una bella prova di coraggio (o di incoscienza). E se numerosi sono stati gli occhi gonfi di chi mi ha riferito che le puntate precedenti erano troppo spezzacuore, non oso immaginare cosa potrebbe venirne fuori ora che la scrittura parte da un bello strato di malinconia-portami-via.
La mia vita a NRU-state [2]
Intro: secondo appuntamento con “la grande enciclopedia del Nintendo la Rivista Ufficiale”. Per la prima puntata, cliccate qui.
Nintendo la Rivista Ufficiale #2 (luglio 2002)
Secondo e terzo numero di NRU. Non sta nascendo un tunnel degli orrori in cui dedicare spazio e antri ragnatelosi a ogni santissimo numero della rivista fino a un anno fa (insomma, da quando mi sono levato), è solo che i primi numeri sono importanti. E poi è solo che la nostalgia canaglissima fa effetto tanto più ti allontani nel tempo e quindi i primi numeri sono i più intriganti. Sta di fatto che nel numero due di Nintendo la Regolata Ufficiale c’era roba interessante, barra carina, barra divertente di cui scrivere. O giù di lì…
Realizzato con tempi finalmente umani, il secondo numero arriva con l’E3 in quasi-svolgimento a Los Angeles (ai tempi era occupazione del Trust), il GameCube nei negozi da una manciata di giorni e ancora idee fumose riguardo all’eventuale apprezzamento della rivista (o della console) da parte del pubblico. Con NRU #2 prende il via una tradizione che, drammaticamente, verrà trascinata per mesi e mesi, addirittura anni direi: la foto dei tre di redazione in pose equivocabili. Manca solo il Trust di cui sopra. Perché lui non vuole farsi fotografare, sciccherie di un sociopatico molto più avanti di me già al tempo. Il brutto, oltre alla foto in sé, è anche che lo scatto si inizia a pensare (più dai numeri successivi al secondo, che a questo) come in linea al gioco di copertina. Poi peggiorerà ancora, arrivando a dare dei ruoli: Ugo/Boo, nelle foto, fa il cattivo rompiballe, io l’inutile buonista o comunque neutro. Annina ci mette la presenza femminile che comunque schifo non fa. Ci sono nutriti dubbi sul fatto che qualche lettore si sia mai accorto di tutto questo magheggio dietro alle discutibili pose. Per dirne una: nel secondo numero teoricamente siamo messi a “N”, di Nintendo. Una mezza chiavica in effetti.
La mia vita a NRU-State [1]
In tutte le edicole è in dirittura d’arrivo il novantacinquesimo numero di NRU: Nintendo la Rivista Ufficiale. Per la prima volta* non comparirà nemmeno un mio articolo, non avrò studiato alcuna bozza di timone e, in generale, non avrò partecipato nemmeno per mezzo secondo alla stesura del numero. Dopo sette anni passati a fare esattamente quanto detto sopra, non è cosa da poco. E infatti, volendo, sono qui coi lacrimoni. Invece no! Maschio-maschio-maschio, non si guarda indietro! Invece sì, si guarda indietro. Questo lungo, spero lunghissimo (ma forse mi annoio tra cinque minuti e si riscopre brevissimo) post vuole essere un piccolo tributo al mio fu-lavoro. A quelli che spero ardentemente non siano stati i migliori anni della nostra vita (altrimenti mi ammazzo ieri), ma che comunque insomma… proprio da buttare non sono. Ma anche un conclusivo in culo alla balena all’attuale redazione di NRU, che si spera ardentemente riesca a fare quanto di meglio sia lei possibile nonostante le pessime condizioni ambientali. Perché intendiamoci, non fosse stato per quelle, sarei ancora dietro al suddetto timone e a decidere con Ughetto che disco ascoltare questa mattina (non proprio questa, che è domenica e subito tutti a pensare al retrosessismo, ma ci siamo capiti). Una panoramica dei numeri di NRU che hanno avuto più senso per il sottoscritto, mentre in sottofondo parte maestosa “Stand Inside Your Love”. Meglio di così era impossibile. Prima di partire, ultima nota: quella che vedete in apertura di post è la copertina (sempre responsabilità di Trust) che mai fu. Una sorta di finta copertina per un inesistente numero zero. Ci piaceva, l’ho salvata durante il cataclisma Sprea e ora se ne sta placida appesa nell’ingresso di casa mia. Morissero tutti (male).
NRU 91: Conigliante
Riprendiamo una splendida abitudine del passato, di quando il blog era diverso, i fiori di pesco erano in fiore (di pesco) e la voglia di vivere avvolgeva la qualsiasi: i commenti sulle riviste in edicola. Non proprio tutte eh, l’attenzione è focalizzata sulle pubblicazioni dedicate agli ingranaggi a scoppio e quelle che scrivono di videogiochi. Partiamo da quest’ultime e concentriamo l’attenzione su NRU, Nintendo la Riacchiappa Ufficiale per gli amichetti del Sidàmo. Una scelta che può sembrare casuale ma in realtà è casuale.
A questo giro ho prodotto in particolar modo la Cover Story: Il Ruggito del Coniglio. Ovvero il resoconto del viaggio a Montpellier di un mese e mezzo fa per giocare a “Rabbids Go Home”. L’articolo mi piace a sufficienza, è scorrevole dai. E il gioco pure promette bene. Poi le solite notizie del solito Canale Notizie, con, grazie al cielo, un po’ di roba decente di cui parlare gentilmente offerta dalla Game Developers Conference 2009. E quindi qualche rece lurida e qualcuna sensata. “Rogue Trooper” quasi lurida, “Ready 2 Rumble Revolution” luridissima, “Rock Band 2” molto in grazia di Dio, “AC/DC Rock Band” quasi parecchio lurida. E anche l’anteprima del “forse ce la fa” “Ghostbusters – il VideoGioco”. Per il prossimo numero c’è già della roba fatta con delle racchette, un po’ di Montecarlo e dei pugni sapidi, se arrivano in tempo.