Wesley Sneijder ha un nome talmente figo che fa il doppio giro e rimane figo. Wesley Sneijder tutto sommato è ancora bello giovane: 25 anni. Wesley Sneijder prenderà quattro milioni di Euro all’anno, praticamente (e dando per scontato che si sia già svegliato) entro questa sera avrà guadagnato 11 mila Euro. Wesley Sneijder ha l’attaccatura dei capelli che, per importanza e stile, lo avvicina a un grande acquisto del passato recente dell’Inter: Adriano Celentano. No, aspetta: Esteban Cambiasso. Wesley Sneijder, però, all’Inter non ci voleva venire.
Nella sua specie, è il Re. A un anno dalla discesa nella penisola e a qualche mese dalla definitiva sconfessione portata da Carletto nostro attraverso la sua veloce biografia, tutto si può dire tranne che non sia Speciale. José vanta una lunghezza nettamente al di sopra della media (tra i 40 e i 75 cm.), lo stesso dicasi per il peso, nettamente al di là dei 18 kg. che possono vantare, ben che gli vada, i suoi simili. Insomma, Mourinho è un gran bel pezzo di Macaco. Grande, grosso, brizzolato e addirittura dotato di parola. Un dramma, quest’ultima caratteristiche, che si configura come tale nel momento in cui l’allenatore più simpatico del globo mette in luce quello che è un palese disturbo istrionico di personalità. Insomma, se non vi filate per più di qualche settimana Mourinho e di professione, guarda un po’, vi pagano per andare in giro con penna e taccuino, ormai sapete bene che l’esplosione non è prevedibile, ma certa.
In mancanza di obiettivi seri, di un certo interesse o perlomeno capaci di offrire una seppur lontana scusante allo sproloquio del Mourinho, può anche succedere di ritrovarsi di fronte a piccole catastrofi come quella recente. Quella che vede José berciare senza motivo alcuno contro Nostro Signore della Coppa del Mondo. Non gli va bene, perché sbaglia modi, tempi, motivi, argomentazioni… tutto. Canna tutto. Ha buon gioco a lanciare invettive da terza elementare, grazie alla società che lo difende e che sembra sempre più specializzata nel portarsi in casa gente antipatica. Non che sia un obbligo mettere al centro dei riflettori una bestiaccia divertente come un Mazzone, figurarsi. Ma ci sono vie di mezzo…
Si finisce ancora una volta per dover ritirare in ballo quella bibbia catodica che è (e tornerà a essere con la terza serie) “Boris”. Perché qui qualcuno si crede, in effetti, ‘sto cazzo. E qui, qualcuno, invece, è solo una minchia di mare. E ora sotto col campionato, finalmente.
Prime speranze: che il Milan vinca dodici a zero, ma anche cinque gol vanno bene. La rinascita devastante, inaspettata (e impossibile) di Ronaldinho. Che tra Palermo e Napoli finisca otto a otto, due che finiranno tra Champions League ed Europa League. Le sorprese: Parma, Palermo.