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Serie A Live: Bruschettati Vs. Fichissimi

Huntelaar: iniziamo a pagarlo a cottimo?
Huntelaar: iniziamo a pagarlo a cottimo?

Un Bari stellare. Sarà Ventura che ha la bacchetta magica? O sarà tutto merito dell’ex dalla folta capigliatura sintetica, AntonoConte (si scrive tuttattaccato)? Quel che è certo è che il Milan non capisce e non sa come capire. Non sa nemmeno bene che fare, ma ci prova lo stesso, in un impeto di doveri contrattuali che pare si riflettano ben poco in uno spirito altrettanto guerriero o, ancora meglio, in uno schema di gioco utile all’abbisogna.

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Serie A Live: Spietati Vs. Equilibristi

Gattuso coccola a parole la panchina del Milan.
Gattuso coccola a parole la panchina del Milan.

“Insospettabile crollo”, scrive sul sito ufficiale l’addetto del Milan. Senza regalare nulla alla ragion di partito, per così dire, l’impiegato rossonero mette nero su bianco quello che è passato per la testa dei tifosi rossoneri alla fine del primo tempo. Un primo tempo in cui la squadra di Leonardo è partita bene, organizzata a centrocampo e capace di pressare alto. Fino a che ha tenuto, tutto è andato secondo lo schema del nuovo allenatore.
L’Inter, reduce dal fortunato pareggio casalingo col Bari, ha sofferto per venticinque minuti come una settimana fa: squadra che gioca discretamente palla a terra, ma non trova sbocchi degni di nota. L’innesto di un uomo dietro le punte (naturalmente il neo-nerazzurro Sneijder) trasforma la formazione, rendendola nel modulo identica agli avversari. E l’omino d’Olanda si fa vedere subito, con una bella stoccata da fuori. Ma manca ancora qualcosa. Manca che il Milan, che ancora non è squadra, ci creda un po’ troppo, lasciando quello spiraglio utile alla manovra degli uomini di Mourinho. Come al solito la porta viene aperta da Jankulovski, che non si preoccupa certo dello spiraglio: si chiama Thiago Motta, triangola, entra dalla parte del ceco e spara benissimo in rete.

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Serie A Live: Indiavolati Vs. Sornioni

Il fenomeno milanista: diciannove anni.
Il fenomeno milanista: diciannove anni.

Dopo aver preso schiaffi e calci per un mese e mezzo, l’unico atteggiamento che il Milan poteva concedersi per la prima di campionato era quello a base di incazzatura violenta. I rossoneri scendono in campo determinati e se proprio non si può dire che sia un grande calcio fatto di schemi mandati a memoria, quello espresso dal gruppo di Leonardo è perlomeno un discreto mix di voglia di fare e di sudare. Non è il Milan degli artisti e del brasile al potere, anche se Pato è quel capolavoro di nemmeno vent’anni che ha ancora tutto da dire e sta già iniziando a farlo: corre, corre, corre, dribbla, dribbla e dribbla ancora. Quando ci riesce, tira. Quando ci riesce, fa goal. Ed è il campione-in-divenire a tramutare in vantaggio il passaggio intelligente e da vero trequartista di Ronaldinho.

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Tutte le vittorie del Milan

Ahhh, ecco. Giusto.
A.C. Milan, la squadra più titolata nel panuniverso.

Nel solito, bieco, tentativo di vincere settatancinque mila accessi al blog e poter rispondere finalmente alla telefonata di qualche sponsor coi soldi, dedico un bello spazietto al Milan. All’A.C. Milan di Milano. Perché? Perché oggi, nelle tumultuose ore ufficiali (da ufficio/in ufficio) ci si chiedeva esattamente perché Tucano (il Gallia[ni] Hotel) continui a svendere in giro il Milan come “la squadra più titolata al mondo”. Si suppone che abbia le sue buone ragioni, tanto che io gli ho sempre dato fiducia. Con quella cravatta lì, poi, come non dargli fiducia? Però poi uno fa due conti, tutti rigorosamente basati sull’enciclopedia meno affidabile del mondo (Wiki), e rimane col punto di domanda in testa.
Perché se è vero che il Real Madrid ha vinto 9 (nove) Coppe Campioni/Champions League, 31 scudetti, 3 Coppe Intercontinentali e altri settemila trofei a caso… come può ritenersi superiore il Milan con un numero minore di trofei? Per il semplice fatto della varietà canaglia? Ovvero hanno più trofei singoli, di faccende varie, piuttosto che uno smodato (e godurioso) accumulo di scudetti e Champions League? Se possibile attendo una risposta sia del Grùspola, che del Loggia. A buon rendere.

Edit pre-pubblicazione: come da sospetti, il conteggio è dedicato alla varietà (non dico qualità di certo) e non alla quantità. Il discorso lì sopra è ora in parte spiegato, ma rimane l’annoso problema: conta di più aver vinto qualche Coppa delle Coppe o aver seicento scudetti e due Champions in meno del Regal?

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