Sembra un po’ il passaggio dalla guerra alla guerra moderna, perlomeno come definito da un Solid Snake, nulla di più: là dove un tempo era tutta fanteria, ora è tutto missile intelligente spedito da casa mia al Kuzerbakistan inferiore. Io scarico la demo di Dante’s Inferno e intanto ho appena trucidato due villaggi di caprette e bambini che non hanno neanche gli occhi per piangere (una bella botta di culo, mi vien da dire).
Ecco, “Heligoland” è l’attacco massivo inglese che un tempo si presentava sul campo di battaglia con dei laser strani e un buon numero di cannoni in saccoccia (quelli da arrotolare, quelli con dentro i fiori), mentre ora lascia che sia il prossimo a portare il messaggio. Con i due Robert Del Naja e Grant Marshall al calduccio, dall’altra parte del vetro in studio di registrazione. Non si uccidono forse così anche i cavalli? Non so. Ma non si uccidono forse così anche i Massive Attack? Probabilissimo.
Tag: massive attack
Una canzone al giorno leva il medico di torno. Se è quella sbagliata, nel posto sbagliato, all’orario sbagliato, ti leva di torno pure il contratto a tempo determinato o d’affitto. Un bel chissenefrega è comunque sempre auspicabile.
Per festeggiare l’uscita internettiana di “Heligoland”, mi sono ridato a tutta la discografia dei Massive Attack. E poco sorprendentemente vince sempre lui, “Mezzanine”. E’ sufficiente prendere un pezzo a caso dell’album di undici e rotti (sigh) anni fa per vincere una canzone del giorno. “Risingson” è violenta e suadente, soporifera e letale, ricca di loop che tornano e con quella batteria e quel basso che proprio non ti sbagli. Il vocione e la gente toy-like. Quanta bellezza spremuta in cinque minuti, prima che i bristoliani mi si perdessero un po’ nelle raspe di “100th Window”. Dream on.
Risingson
Di: Massive Attack
Durata: 4′:59”
Dal disco: Mezzanine
Anno: 1998
Guarda e ascolta: clicca qui
Cose su questo blog: in arrivo