Una demo tanto umida da farti correre a prendere un asciugamano e tuffarti in una Ciobar come dio comanda. D’altronde, se la demo è quella di Heavy Rain, non è che puoi stare lì a lamentarti. Un minuscolo tutorial, due scene di gioco, tre o quattro personaggi presentati e un trailer dopo, è tutto finito.
Certo è che se David Cage e la sua Quantic Dream erano alla ricerca del film interattivo “nuovo formato”, già queste prime minute fasi proposte a gratise hanno lasciato intuire dove vogliano andare a parare. Ma è ancora decisamente troppo poco per capire se la formula possa funzionare al meglio. Di sicuro è interessante e alcune scelte anche intelligenti. Non che sia tutto lampante fin da subito: la sezione “tutorial” fa storcere un po’ il naso. Sequenze di pulsanti da tenere premuti per far si che il detective privato sovrappeso e asmatico (tale Shelby) si districhi tra un cassonetto della spazzatura e riesca a raggiungere il suo inalatore, regalandosi un bel “Continue?” nel problematico gioco della vita (questa era bellissima oh). La sensazione è che sia una sorta di Resident Evil 4 all’ennesima potenza, con una possente spruzzata di Killer7. Del primo riprende l’interazione sperimentata durante le scene d’azione, quelle proprio impastate di quick-time event come se piovessero. Del secondo, invece, l’utilizzo di un pulsante da tenere premuto per far procedere il personaggio (a cui, grazie al cielo, aggiunge una certa dose di libertà di movimento, piuttosto che affidarsi ai binari preconfenzionati).
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