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Dailyfatti: sono le nove e tutto va bene

Dailyfatti ore 9

No che non sono le nove, ma quando ho scattato la foto erano le nove e questo è un esperimento di SocialNoia. Dalla stessa posizione, differenti scatti per imbozzolare in una vagonata di pixel tutta la pochezza di un parcheggio-con-vista-periferia-vecchia. Di bello ci sono alcuni riflessi assolutamente gratuiti e generati da non si sa bene cosa o perché o percome. Probabile che sia un problema di particelle nell’aria, blocco del traffico, la Moratti, sua sorella e via andando.
Oggi tregua con Trenitalia, dopo che ieri ho provato di nuovo a partecipare alla Grande Lotteria. Il mio biglietto (quello che prevedeva il passaggio del treno alle 07.00) non era quello giusto e quindi ho dovuto ripiegare sulla Zavemobile 2.0. Che è sempre bello, ma che è anche sempre costoso. Oggi no, oggi amicizia: freddo che le vecchiette pazze della mattina manco erano in giro (non vive, perlomeno). Freddo che ho messo le calze colorate coi gommini sotto, in vera pura lana merinos. Me le ha vendute Mastrota, esatto.
Supergrass in treno, abbiocco in treno, niente Space Invaders Extreme 2, né libri. Arrivo traumatico, venti minuti di crudele spettacolino della commessa di Feltrinelli, vecchia conoscenza (soprattutto vecchia, poi anche conoscenza), che sparla malamente dei clienti. Quindi trasbordo fino a Famagosta, con tizia dallo stivale lungo che mi fissa insistentemente. I casi sono due: o sono bello in modo urtante, o Zero mi ha di nuovo graffiato la fronte nella notte. Lo stronzo non mangerà questa sera.
Quindi caffé americano (si fa per dire) da asporto, autobus 320, sobbalzi da pilota cane e post delle nove. Noioso? Eh grazie tante, che ho scritto io all’inizio?

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