Il sito dal nome più improbabile e spinto a forza del globo Nintendaro (nintendodpad.com) ha pensato bene di lanciare nella internettosfera la scansione di una (e dico una) pagina della cover story che Game Informer dedica a Epic Mickey.* Un singolo scan che, però, regala almeno due o tre spunti di riflessione.
Finalmente tutta la verità, o perlomeno quella che le discutibilissime linee editoriali di Game Informer vorranno spacciare per tale al mondo. Lunedì gli abbonati statunitensi riceveranno in casella il nuovo numero, con una splendida copertina alla fragranza di Topo. Topolino naturalmente, quello di Epic Mickey, il progetto di cui l’intera redazione di questo blog si era occupata qualche tempo fa.
E l’occasione ci è lieta per accendere un faro Mazinger-dimensionato sul dubbio-non-dubbio di queste ultime, caldissime, ore di pioggia autunnale: Epic Mickey verrà pubblicato in esclusiva per Wii. Poi, forse, vai a sapere, nulla è detto, potrebbe essere che esce per iPhone, vai a sapere. Oggi, però, è tutta una questione di telecomandi da titillare.
Da quando le linee guida statunitensi hanno imposto agli sceneggiatori Disney italiani di nascondere la carabina caricata a sale di Zio Paperone, le cose non sono più state le stesse. Il fatto che, poi, stessi personalmente entrando nella zona tra l’adolescenza e i vent’anni è solo un accidentale evento che non può e, orsù, non va profilato come causa della disaffezione verso il mondo di Paperi & Topi. Ma solo come eventuale sintomo. Poi, insomma, c’è sempre la storia per cui Cavazzano tiene una certa età e anche meno voglia, suppongo, per cui l’inferno di monetine del deposito PdP, che un tempo venivano tutte disegnate, una per una, nell’epoca post-modernissima diventa un mare giallo con giusto una “tornata” di monete arricchite da bordo, fronte e quant’altro. L’altro dramma è che non c’è più gente che sa scrivere, ma poi, oh che palle, si torna sempre al “si stava meglio quando si stava nella vecchia Paperopoli”, per cui mi annoio da solo.