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I nuovi eroi #9

Daniele Nava, lui ha preoccupazioni
Daniele Nava, lui ha preoccupazioni

Lunga giornata di aggiornamenti politici, ma solo perché siamo in vista del traguardone. E quindi si lanciano i botti finali, in un lancio di fuochi d’artificio come mai sono stati visti tra Berenziga di Sotto e Pampualonia al Lambro. Chiudiamo la giornata elettiva con i due “blocchi”, uno per parte, uno per ogni votazione. Daniele Nava lo abbiamo già visto e, mica troppo, apprezzato: è il candidato alla provincia per il Popolo delle Libertà. E il suo gruppetto alacre si è preoccupato di mollare nella cassetta delle lettere il resoconto del programma previsto in caso di vittoria scintillante. La bellezza di 12 pagine più le quattro di copertina! In ogni pagina, il Nostro con un’espressione vagamente da “vorrei morire, lentamente ma con una certa dose di dolore. Con degli spilli nelle orecchie, tipo”. Chi ha visto “Boris”, conosce l’abilità estrema di Stanis LaRochelle di inanellare a comando le sue tre o quattro espressioni tipiche (“stupito”, “contento”, “arrabbiato”, etc.). Be’, il Nava mi tira fuori delle performance non da meno. Tutta da sognare e imitare quella preoccupata con manina sotto al mento, “mumble mumble, Zio Peperone pare abbia bisogno del mio aiuto, mumble mumble”. Per il resto anche questo è un buon lavoro, con della cura grafica, un fondino per la testata di ogni facciata che si ripete ribaltato (ché mica ne facciamo due), tante parole al vento e la promessa di combattere “i clandestini e i criminali”. In quest’ordine eh, il che la dice lunga. Promosso o bocciato? Promosso tecnicamente, bocciato su tutto il resto.

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I nuovi eroi #8

Emma Mantovani: silenzio, sta per parlando
Emma Mantovani: silenzio, sta per parlando

Si allunga la lista di chi tira la volata a Virginio Brivio. Dentro e fuori dai partiti. Se poco fa abbiamo (ri)parlato di Alessandro Pozzi, a questo giro tocca all’esordiente (su questo blog) Emma Mantovani. La Emma mi arriva come facente parte del team “Azione positiva”, quella stessa etichetta che campeggiava generosa nel ricco librettino elettorale del Dott. Virginio analizzato con immutata stima la scorsa settimana. Ecco, Lady Mantovani invece punta a un A4 senza grossi sconvolgimenti. Solito tema grafico già promosso in prima battuta, solita faccia da pesce del suo capoccia Brivio, testo magro e semplice semplice. Talmente semplice che non mi regala alcun brivido. Che poi, dico, questa nelle prime righe si preoccupa di sottolineare come la sua famiglia sia “molto conosciuta in paese” (a Osnago). Ora, fa un po’ Il Padrino come faccenda. Sorvola, invece, sul tema principale della faccenda: Mantovani Emma ha svolto professione di insegnante ed educatrice per trentuno anno. Sì, ma insegnando cosa? E’ importante. Oltretutto qui ci si avvicina alla stretta finale promuovendo il Pozzi, ma ricordando chiaramente che Brivio ha l’espressione da quaglia che proprio non potrei mai votare. Sono giornate intense, anzichenò. 🙁

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I nuovi eroi #7

Alessandro Pozzi, ora è un omino
Alessandro Pozzi, ora è un omino

La fiducia paga, almeno sotto il profilo morale. Lo avevamo lasciato impegnato con poltrone dalla dubbia comodità, lo ritroviamo quanto mai a suo agio mentre stringe in mano la sua penna-semaforo, disegna sul retro del Corriere di Merate dei grossi mini pony con la faccia di Walter Fontana e lancia lo sguardo verso il futuro, sognante. Eccolo qua il “nuovo” Alessandro Pozzi, il braccio di quella mente che è Virginio Brivio. La prima segnalazione aveva fatto alzare sopraccigli come solo Carletto Nostro sapeva fare, ma ora… ora siamo alle strette finali. E alle strette finali il Pozzi tira fuori un depliant signorile. Via i font di dubbio gusto, via l’assenza strutturale di una qualsiasi forma di impaginazione/presentazione, via i perchè e dentro i perché. Rimane la giustificazione a bandiera, sempre ignobile, oggi come la prima volta. Ma fa nulla. Rimane un certo disallineamento tra i pallocchi della lista a pallocchi e le voci stesse della lista, ma fa nulla anche qua. Perché il Pozzi almeno becca la prima rete della sua giornata: dopo due o tre facciate perse a discorrere dell’importanza dell’ambiente, tira fuori dai calzoncini un foglietto stampato su carta riciclata! E’ il primo in zona, probabile che sia anche l’ultimo. Ma siamo già ai goccioloni agli occhi. Davvero nient’altro da segnalare: la punteggiatura è di qualità, le facce nelle foto tutto sommato potrebbero essere peggiori e quindi… quindi seria candidatura al voto del padrone del blog. Con commozione.

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I nuovi eroi #6

"Ah ma', e ridi su 'sto cazzo!" (Brenda Walsh)
"Ah ma', e ridi su 'sto cazzo!" (Brenda Walsh)

Ieri notte insonne, mi sono addormentato alle 5 e un quarto, dopo aver seguito “21” su Sky HD (Kevin Spacey che fa il genio dallo sguardo un po’ lurido e fregone, già visto) e letteralmente inveito contro gli orrendi uccellini che hanno ben pensato di stracciare gli zebedei dalle 4 e mezza in avanti. La giornata, per fortuna, è stata più tranquilla: tre pagine prodotte, un po’ di divano e la fregatura finale, la bastonata alla noce del capocollo della partita di calcetto. La prima dopo enne mesi. Con ‘sto caldo. Quindi ad Antonio Rossi si dedica poco spazio. Anche perché non ha davvero uno straccio di idea, un grammo di personalità, un’ombra di spunto geniale. Almeno questo è quanto trasuda dal foglio infilato per bene in una busta affrancata a tariffa ridotta (paghiamo noi, come sempre, “governo ladro” etc.), tutto preso ad annunciare la discesa in campo con meno remo e canotta e più amore per il proprio territorio del campioncione nazionale di (canoa, K2, Kilimangiaro, boa in cipresso battuto, non ricordo). Font senza anima, messaggio inesistente, che si prende solo la briga di segnalare la rielezione del Signor Rossi alla Giunta nazionale (sic) del CONI, “come avrete appreso dalla stampa”. Ohum, sì. Okkeeei. Niente oh, comunque passava di qua, si era fermato a comprare un’orzata, tira giù due autografi con una Papermate e ricorda che si candida all’assessorato allo sport nella squadra di Daniele Nava (Popolo della Libertà). Un depliant-one talmente insulso da sperare in una futura riedizione con saracche nella punteggiatura. Almeno quelle.

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I nuovi eroi #5

"Estetica anestetica / provincia cronica"
"Estetica anestetica / provincia cronica"

Piccola digressione nel mondo delle elezioni provinciali. Finora ci siamo concentrati, con indiscutibile successo, nella dimensione comunale della faccenda, ma il 6 e 7 giugno si vota anche per le provinciali (e per mandare al parlamento europeo La Russa). Il secondo a presentarsi alle porte della ZavCaverna sopraelevata è un Brivio. Un altro Brivio, due palle. Si chiama Virginio Brivio e ha le idee chiarissime: altre che foto imbalsamate, il foglietto del Virginio si lancia subito in voli cromatici pindarici, con verde, arancione e addirittura (ho le palpitazioni)… dei gradient! Per sul serio. Non è nemmeno quel che colpisce, basta riprendersi coi sali, per accorgersi che lì, proprio lì, nient’altro che lì (in prima pagina) c’è il nostro candidato che con un minuscolo inaffiatoio prova a inumidire di vita politica un gigantesco bicchierone con degli strepitosi fiori in cartongesso, rappresentanti le zone della provincia lecchese. Sturbo allo stato brado. Le facciate interne non sono meno generose in quanto a pacchianeria, con il Nostro appoggiato a una cassa “Made in provincia di Lecco”, intento a tenere in mano un bel autobussino di latta e metallo, una lavagna-finta 24 ore con deliziose cartoline impestate di noia atavica e… e, uhm, un… un transmolecolatore tachionico. Tipo la Cronovela di PK, si suppone. Tutto bello, bellissimo, strepitosamente giovane! Anche le parole sono belle, bellissime, strepitosamente già lette altre sei mila volte, ma perlomeno 100% errori-free. Cosa non va? Perché non si è già assicurato al 100% il preziosissimo voto? Primo: il Virginio mi sta su ogni pagina con la stessa faccia di legno. Quel sorriso che la maestra di danza di Matt Groening assicurava con uno sparapuntine ad altezza zigomi alle bambine delle elementari. Poi: tanto ciarlare di ecocompatibilità e poi nemmeno questo volantino mi arriva su carta riciclata. Per la cronaca: Virginio Brivio si presenta con la sua bella lista “Azione Positiva”, affiliata all’Italia dei Valori, Sinistra & Libertà e PD.

P.S. mea culpa! Solo ora mi accorgo che il Brivio mi è familiare non solo perché è il cognome base della zona, ma perché in effetti aveva già lanciato in avanscoperta il suo Alessandro Pozzi che, con la sua bella sedia a mo’ di foca, aveva tenuto a battesimo la splendida rubrichetta che vanta ben più dei quaranta lettori di quel povero pirla di Manzoni.

Brianza Pride ritorna, come un crampo ai capelli
Brianza Pride ritorna, come un crampo ai capelli
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Variopinto

I nuovi eroi #4

Strina la butta sulla grafica
Strina la butta sulla grafica

Aggiornamento con ritardo, e quindi particolarmente copioso. Perché nella casella delle lettere si sono accalcati i nuovi eroi, depliant dedicati ai futuri dirigenti di questo paese rifulgente di saggezza e potenzialità. Dopo le sguaiate & spunteggiate accuse della destra nei confronti del misterioso Strina, finalmente il sipario viene alzato. E’ lo stesso “Strina, Paolo” che viene a presentarsi forte del suo progettOsnago. Partiamo forte, qui c’è della ricerca (cfr. scansione), sia grafica che d’inventiva lessicale. Certo, quell’abbozzo di finto Keith Haring che non si nega a nessuno è davvero talmente vecchio e tanto banale da non riuscire neanche a diventare kitsch, ma fa niente. Sorvoliamo anche sulle facce tutte promettenti, come quella dalle cromie zombate del Dott. Strina stesso, come quella da guardia carceraria delle SS di Francesco Arlati o da banchiere strozzino di Angelo Tiengo. progettOsnago si presenta comunque bene: niente bestemmie grammaticali e ortografiche, tutto all’insegna del “la forza tranquilla che unisce”. Il retro del foglietto colorone regala altre perle un tanto al chilo con un ispiratissimo “progettiAmo osnago”. Quel che segue è una serie di impegni piuttosto blandi, tipicamente sinistrorsi se non che… se non che qui non c’è il simbolo di alcun partito. Nulla di nulla. progettOsnago è una lista civica? Una loggia massonica mal travestita? Il consiglio comunale di Paperopoli in vacanza premio? Qualunque sia la verità: queste due facciate battono alla grande le quattro del PDL e Lega per Osnago dell’ultima puntata. Santi Licheri: aggiorna la seduta.

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I nuovi eroi #3

Davanti
Davanti

Mi trovo in seria difficoltà, una difficoltà che sorpassa e inamidisce di gran lunga il brivido di gioia di fronte al nuovo volantino elettorale che questa sera mi ha accolto placidamente al ritorno a casa. Troppi giorni senza che i miei candidati venissero a fare una citofonata né nulla, uno ci tiene. Però… però poi ho dato una scorsa alle quattro (!) facciate del voluminoso comizio su carta e mi sono sentito smarrito. A prendere la parola è ancora il gruppo “PDL Lega per Osnago”, quelli che settimana scorsa si erano comportati, tutto sommato, piuttosto bene. Il lessico non era male, il messaggio vagamente xenofobo da ignoranza calcolata, ma la sufficienza se l’erano portata a casa. Oggi… dio santo che dramma oggi. La punteggiatura è morta, risorta e rimorta, questa volta tumulata per sempre sotto quintali di puntini di sospensioni lanciati con un mortaio che mortifica non solo quelli della Crusca, ma anche un qualsiasi studente che si sia già affacciato alla dura realtà della prima media. Dolori indicibili, e incazzature incomprensibili. Si parte forte, la prima riga: “Caro Strina”. Strina? Chi cavolo sarebbe Strina? E’ l’attuale sindaco? Non so non so non so, eppure sono quasi certo di ballare la discomusic. I riferimenti sono continui e reiterati, si risponde a delle accuse… ma quali accuse? Chi mi ha lasciato fuori? Perché fare questo a me, il vostro amichevole cronista di quartiere? Dov’è il mio foglietto con le graffiate e le tirate di capelli del PD ai nemici giurati? Perché c’era, c’è, c’è stato, da qualche parte. Altrimenti questa roba che mi ritrovo in mano è troppo cagna anche in foto. Il male si acutizza quando realizzo che lo stendardo di violenza (s)grammaticale è troppo, troppo soprattutto per il mio povero scanner che non ce la fa a contenerlo, se non nella prima e nella quarta facciata/pagina. E allora a voi il Brambilla e la sua squadra. Certo che, prima o poi, il torto verrà raddrizzato. Ché il giorno del giudizio “è ogni giorno, per tutti noi” (Zio Lampa).

Didietro
Didietro
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Variopinto

I nuovi eroi #2

Il bianco e nero mette addosso la tristezza :(
Il seppia mette addosso la tristezza 🙁

Come da copione, le parti in lotta si dannano per riempire di carta straccia le caselle delle lettere. Oggi, a salutarmi vicino al Corriere della Sera odierno, c’era un bel foglio A4: “PDL Lega per Osnago”. L’occasione ci è lieta per presentare il secondo appuntamento di questa prima stagione di “I nuovi eroi” (clicca qui per la prima puntata). Iniziamo subito col dare a Cesare ciò che è del Brambilla. Già, perché a questo giro suona virtualmente alla porta di casa nientepopodimeno che Claudio Brambilla. Col Brivio di ieri abbiamo coperto quindi il 40% dei cognomi lombardo/milanese/lecchesi, “check”. Però… però, come stavo dicendo, qui le cose sono fatte davvero con del criterio rispetto al fazzoletto di “Sinistra e Libertà”: nessun orrore ortografico, tranne una discutibile gestione dei puntini di sospensione nell’immagine che potete vedere qua sopra. Non c’è nemmeno l’ombra del Comic Sans e, incredibile a dirsi, il programma presentato è meno qualunquista di quello del Brivio. Nulla di sorprendente eh, tutto nelle solite corde del PDL in formato Lega:

“Contribuire a rilanciare le iniziative economiche presenti a Osnago / estendere le agevolazioni a sostegno delle famiglie in difficoltà / rafforzare il senso di sicurezza nei cittadini / contenere le spese superflue del comune per un miglioramento dei servizi / verificare la situazione contabile del comune”.

Proprio così, partendo dal fondo: vengo a sapere che l’attuale giunta comunale osnaghese è di sinistra. Il che spiega una certa gestione libertina dei sensi unici che mutano col variare dell’umidità nell’aria. Ma è nel corpo principale del testo che il Brambilla tiene il solito contentino leghista:

“[…] preservazione della nostra identità culturale, delle nostre origini e delle nostre tradizioni”.

Leggasi: “non ci so-no ne-gri osna-ghe-si! [bom-bom-bom-bom]”. Probabilmente si fa riferimento alla valida e fondante cultura della Golf col neon sotto lanciata a 140 verso i platani il sabato notte, come da insegnamento del Di Gesù.
Chiudo con una nota a margine: la foto che occupa tutto un lato del foglio riprende i lavori nella “”piazza centrale”” (doppie virgolette, non è una piazza, non è nulla) di Osnago. Che han fatto un po’ un lavoro da minchioni, considerando che ora l’unica via del paese (ce ne sono quattro in tutto, ok) è passato da doppio senso a senso unico senza apparente motivo se non quello di regalare del sagrato extra alla, immagino, potentissima casta ecclesiale della zona… dicevo, che sia un lavoro da decerebrati è ovvio, ma la foto piazzata appositamente in un seppiolone per raccogliere tristezza brasiliana è un colpo di classe mica da ridere.

P.S. postilla: PDL e Lega non mettono la preservazione del territorio tra le loro priorità, quindi nulla si può dire del fatto che non abbiano stampato usando carta riciclata.

Sciur Brambilla
Sciur Brambilla
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I nuovi eroi

Probabilmente ha delle Clarks
Probabilmente ha delle Clarks

Parto da una premessa che non è una premessa, perché col post che vado a scrivere non ha davvero nulla a che fare. Oggi qualcuno ha visitato questo blog dopo aver utilizzato come termini di ricerca: “fiabe porno gratis”. Ora, non so se essere più onorato della (seppur casuale e irripetibile) presenza di un tale post-umanoide, o incuriosito dalla scoperta dell’eventuale esistenza di fiabe porno. Che oltretutto non considera di particolare valore artistico, se le va cercando gratis (ma in effetti questo è tutto da discutere). Comunque sia: in attesa di scoprire che sarà di Cappuccetto Rosso e di quel brighella del lupo, arriviamo all’argomento del giorno. Ovvero le nuove elezioni. Quelle che riguardano le province e, credo, il fantomatico Parlamento Europeo. Sì, esatto, il fatto che esista per davvero un parlamento europeo (ecco, si è già giocato le maiuscole) mi suona credibile quanto le fiabe porno di cui sopra, ma tant’è… Bene, considerato che voglio far finta di andare a votare, ho altresì deciso di dare una possibilità a chiunque si prenda la briga di infilarmi nella casella postale un suo bel volantino. Per questa prima occasione diamo un caloroso abbraccio ad Alessandro Pozzi! Ciao Alessandro, benvenuto Alessandro, siediti pure lì, sullo sgabello a forma di foca.
Bene, il Pozzi mi arriva con un foglietto rettangolare di fattura tutto sommato decente. Parte però malissimo: come potete abilmente notare dall’immagine a corredo, l’Ale si lancia forte con un “perchè” alla terza riga. Non solo: tutto il blocco su campo verde giunge nel classico Comic Sans che è un po’ la cartina tornasole della voglia di vivere. Zero o giù di lì. Nel mentre in cui si mette in piedi una crociata anti Comic Sans, procediamo con la lettura. Anzi, procedete pure da soli, ché tanto c’è poco di che discutere. Pozzi arriva partecipando al codone “Sinsitra e Libertà con Virginio Brivio”. Dire “Brivio” da queste parti è come dire “Brambilla”/”Fumagalli” a Milano, insomma tutto e nulla. Il programma e gli impegni, però, sono solidi: “la tutela dell’ambiente”, “la promozione culturale del territorio”, “la centralità della persona”. Attendo ansiosamente altri candidati, fiducioso che nessuno oserà andare al di là di questo bel trittico valido per tutte le stagioni e nessuna in particolare. Non so cosa sia o perché esista “Sinistra e libertà”, ma per ora la inquadro senza troppi problemi in zona “centro-pavido”. Curiosa e stravagante quanto la sabbia in mezzo al deserto.
Nota per chiudere: il fogliettino non è stampato su carta riciclata, ergo il primo punto del programma è già un po’ a puttane.

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