Raymond, proprio così. Raymond Domenech, lo Special One. Anzi, lo speciale: il bambino speciale. Quando proprio inizi a pensare che, tutto sommato, non potrà regalarti altri motivi di gioia… quando ti ritieni credibilmente soddisfatto delle figure barbine che ha raggranellato negli ultimi anni, anche grazie alla squadriglia tricolore del 2006. Quando, insomma, hai ragionevolmente di che tirare i remi in barca, supponendo che fosse ormai un limone spremuto (o un clown svuotato), eccolo che col colpo di coda dell’eroe leggendario, ti stordisce.
Questa sera il commissario tecnico dei galletti blu dirà tutta la sua verità sul calcio, le donne, l’oroscopo e Fatima, di fronte ai microfoni del canale televisivo dell’Equipe. Ma fortunatamente la versione tutta carta dell’Equipe anticipa qualche chicca di sicuro effetto, che la Gazzetta dello Sport non esita a riportare. Peraltro con un paragrafo introduttivo di rara efficacia perculatoria. Ma andiamo coi due virgolettati che riempiono il cuore di ogni calcioamatore azzurinho, ovviamente ci si riferisce alla finale di Berlino e al colpo di testa matta di Zizou:
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