Però tipo ora. Dovete votarlo qua. Ora spieghiamo anche perché e percome e, se servisse, chi cacchio sia questo Babalot.
Allora, il Babalot mi è anche i Babalot, dipende dal momento storico, dall’accezione, da chi ne parla e da chi ascolta. Babalot è anche un’altra faccenda e hai dei rimandi tra il birresco e il Nathan Never, ma ora non c’entra proprio nulla. Babalot è fondamentalmente un tizio, che a un certo punto si è trovato con altri tizi e hanno suonato cose. Talmente hanno suonato cose, che poi hanno inciso cose e così nascono “i Babalot“, con il disco “Che succede quando uno muore” (2003, Aiuola). Poi Babalot de i Babalot cambia vita e si vende a Milano e torna Babalot, anche il gruppo all’atto pratico diventa solo Babalot, pur con tutto il rispetto e l’ammore del mondo. Dopo insistenze di chiunque tranne che di Babalot, Babalot scrive, suona, registra e imbusta “Risorse” (2005, Aiuola, anche noto come “Un segno di vita”). Poi finisce tutto lì, all’incirca.
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