Un giorno tutti ti vogliono bene, si appuntano al petto la spilla col tuo logo e gridano ai quattro venti che, potessero, rinascerebbero Bub. O, mal che vada, Bob. Poi finisci nel nulla, più inutile di una comparsata a “Meteore” di Gary Coleman. Nel caso di Taito è stato tutto uno scintillare negli anni ’80, per crollare rovinosamente una volta che la storia ha chiesto all’etichetta giapponese di evolversi un po’, per non finire schiacciata dall’ammodernamento. E invece Taito è stata spalmata, sopravvivendo oggi come boccone neanche troppo prelibato nel piatto di Square Enix (che l’ha acquisita nel 2005) e provando a farsi volere bene con qualche riedizione riuscita (Space Invaders Extreme) o meno riuscita (Arkanoid DS, Arkanoid Live!).
Noemi Letizia nuda
Be’, sono stato nel deserto, giusto per prendermi del tempo
Cercavo nella polvere un indizio
Be’ fratello, non so proprio se c’è una qualche luce più avanti
Ma dentro ho questa sorte di febbre che mi brucia l’anima
Quindi, davvero, godiamoci quanto c’è di buono, finché c’è
Ti incontrerò su questa strada, più in giù
Una bella mattina ci rialzeremo, ne sono sicuro
E ti incontrerò su questa stessa strada, un po’ più avanti
Megadrive: quando, come, perché
Disclaimer: lunga tirata della tristezza dei tempi che se ne vanno e “io avevi questi giochi qua!”.
Che botta tremenda! Il Megadrive ha vent’anni negli Stati Uniti (per festeggiare la doppia decade dal lancio in Europa bisognerà aspettare un anno) e su internet se ne parla. Si scrivono dossier, si cavalca possenti l’onda malinconica, ci si arrabatta attorno a wikipedia e GameFaqs per ostentare una certa conoscenza della materia. Tutto inutile, dato che poi quel che conta è sempre lei, la sfida nella sfida, l’insulto sistematico, il confronto puberale, la violentissima “console war” pre-Web. Prima ancora di passare all’anagrafe per farsi assegnare un titolo dalla Grande Rete, la strutturata serie di insulti al prossimo e alle sue scelte nel campo degli hobby (che, naturalmente, a quell’età non sono tali) si muoveva viscida e ambiziosa tra i banchi di scuola. O al campetto da calcio in fondo alla via. Ma se avete fatto parte di quella storia, se per sbaglio, anche solo per cinque tragici minuti, vi siete abbandonati alla lettura di una rubrica della posta pescata a caso dalle due (due) riviste di videogiochi ai tempi esistenti in Italia… allora sapete che non ce n’era. Certo, okkei, Mario e Sonic, “a me piace quello”, “ma vuoi mettere con questo”, “si ma tua sorella l’ho vista col tamarro col Fifty l’altra sera”, “solo perché andava a dare il resto a tua madre”… e giù calci nei denti. Vabbene tutto, ma il piantone, l’albero maestro che teneva dritto il fallatissimo galeone dell’insulto da videogiochi, ai tempi di Megadrive e Super Nintendo, era uno. Solo uno: “il Super Nintendo ha più colori e poi c’ha il Mode 7 e il chip audio è troppo avanti” – “Bella, allora giocati uno sparatutto a caso, tanto rallentano tutti, che tenete il processore di una calcolatrice”.
Un bel post di servizio per un blog di servizio: le ottanta canzoni che faranno parte di Guitar Hero 5. Del disco di Guitar Hero 5. Tutte selezionabili fin dalla prima partita, grazie al cielo, come la tradizione moderna (da Guitar Hero Metallica) vuole. E, al contrario della tradizione semi-moderna, niente ignobili Negramaro e in generale qualche bella trovata. Come quella di infilarci “Smells Like Teen Spirit”, alla fine ce l’hanno fatta: gioia, tripudio e sbadigli! L’occasione mi è anche gradita per piazzare qua sopra un’immagine della versione elettronica di Shirley Mansion dei Garbage, presente nel gioco. A differenza, purtroppo, del batterista del gruppo, quella nullità di Butch Vig che ha prodotto un paio di dischi da nulla.
A seguire la lista completa, con dei bold di merito e dei corsivi di insulto.
Ultime dal cielo
Ennò, non quelle “Ultime dal Cielo”, quelle con Kyle “Faccia da pesce” Chandler e il suo servizio OreSette powered by San Pietro. No no, le ultime da Sky, come consegnate dal servizio OreSette powered by RCS: Corriere della Sera e relativo Magazine. Anzi no, il Magazine di relativo ha solo l’inutilità delle undici pagine di servizione comunicato-stampa dedicato ai sei anni del progetto Murdock in Italia. Né una domanda, né un approfondimento men che slinguaccioso, nulla… ma vabbé. Tramite il quotidiano milanese, invece e nevvero, c’è la conferma e soprattutto ci sono i dettagli su due questioni che stanno a cuore all’omino del telecomando (che oggi prende il posto dell’omino del forum, già abile nel fare le scarpe all’omino della strada). E sarebbero: il Letterman mi torna dal prossimo 11 agosto su Sky Uno + Rai Sat Gambero Rosso diventa Gambero Rosso e basta (o forse Sky Gambero Rosso), quel che è certo è che non scompare, non cambia di una virgola (pare) e Surgo può tornare a guardare al futuro con una buona dose di ottimismo. E capesante panate.
Pearl Jam – Speed of Sound (Demo)
Per regalare ai fansss una nuova canzone (per quanto in formato demo) dell’imminente “Backspacer” (20 settembre), Vedder e compagnia bella hanno messo in piedi una sorta di veloce semi-giochetto virale. Nove tessere di quello che non è un puzzle, dato che non forma un’immagine unica, sono stati sparsi attraverso altrettanti siti. Cliccando sulla tessera si ritorna alla pagina del sito ufficiale che, al compimento del nono clic, permette di scaricare “Speed of Sound – Unreleased EV Demo”. Potete fiondarvi al suddetto sito, leggervi i commenti a pié di pagina e quindi rintracciare facilmente tutti i pezzi. Oppure potete far partire l’mp3 allegato a questo post e tanti saluti. Nulla d’imperdibile comunque, perlomeno non in questo formato demo. Si torna a Shatter.
Il calendario della Serie A
Sempre troppo tempo, troppi pomeriggi, troppe domeniche fiacche e una valanga di sabati sera sfaccendati separano l’uomo mediocre italiano tutto pallone ed evasione fiscale dall’inizio del campionato di calcio. Epperò da questa sera si comincia a ragionare, sul nulla certo, ma è già qualcosa. Sono arrivati i calendari della prossima stagione che, ridendo e scherzando, è quella che ci porterà ai Mondiali del 2010. Woooh! Brutta notizia: sono passati tre anni e rotti dalla vittoria in Germania, la giovinezza se ne va! Woooh! Bella notizia: sono già passati tre anni e rotti dalla vittoria in Germania, manca (quasi) poco e poi si tornerà a conoscere la vera nazionale, quella con la enne minuscola che verrà sbattuta fuori dal Ciad nel girone di qualificazione.
Shatter (PSN)
Loro fanno videogiochi, ci tengono a sottolinearlo quando sparano il logo a tutto schermo. Loro li fanno in Nuova Zelanda, nella capitale Wellington, un agglomerato nuovo nuovo che conta trecentomila anime coi piedi a mollo tra l’Oceano Pacifico e il Mar di Tasmania. Dico, mica Cervia e l’Adriatico. “Mar di Tasmania”, guarda lì che figurone. Già te li immagini, migliaia di diavoletti che ruotano creando una distesa pelosa e navigabile. Maccomunque: Sidhe Interactive, sidi-ceva, che sono quelli di Wellington e via andando.
Sidhe Interactive è grande, enorme, monumentale per gli standard del luogo: con 90 impiegati straccia alla grande quei poveracci di Second Intention, Metia Interactive e Straylight Studios, tutti facenti parte della New Zealand Game Developers Association. Chi? Nulla, fregatevene. Insomma, anche Sidhe non è che conti poi un granché, usando un eufemismo. Attiva dal 1997, a oggi può contare fondamentalmente su tre giochi che possono lontanamente interessare all’omino del forum (che per nostra utilità va a soppiantare l’omino della strada): Gripshift, Speed Racer e il nuovo Shatter. Poca roba, ma di qualità discreta perlomeno.