Quasi dieci anni fa (ma credo che in effetti fossero nove) ho tradotto e riadattato una lunga intervista, nonché una sorta di dossier di approfondimento dedicato a Sam Houser, poi pubblicato sulle pagine di Ufficiale PlayStation 2 Magazine. Un bel pezzo, non perché fosse stato tradotto/adattato bene, ma perché era proprio interessante di suo, alla base. Era un’epoca differente per il Signor Houser, pre-lancio di Grand Theft Auto III, quando si supponeva che qualcosa sarebbe potuto succedere, ma nessuno probabilmente aveva anche solo provato a ipotizzare un’esplosione squassante quale poi è seguita al lancio del gioco. E al seguito. E ai seguiti. E blabla.
Nelle sue parole, Rockstar era idealmente una nuova Atari. Anzi, non credo sinceramente avesse detto nulla di davvero simile, ma la descrizione dell’approccio mentale e pratico all’ideazione (prima) e alle condizioni di lavoro (poi) messe in atto da Sam e Soci mi aveva portato facilmente ad avvicinare le due immagini. Atari, nell’era Bushnell pre-mega acquisizione da parte di Time-Warner (erano loro, no?), era quel posto folle, drogato, Ramones e idealmente punk ben descritto nelle pagine di “The First Quarter” da Steven Kent. Se non lo avete letto, procuratevelo e fatelo*.
Categoria: Videogiochi
No be’, le rotative solitamente si fermano per notizie inattese, improvvise, appanicanti, tragoediche o potenzialmente tali. Mica per un Gran Turismo 5 che viene ufficialmente rimandato a data da destinarsi (fonte). L’appuntamento saltato, questa volta, è quello giapponese, recentemente fissato al prossimo marzo e ora avvolto dalle nebbie tipiche di un bel “TBA”. Ora, a meno che il “rilancio” non sia robetta da poco, chessò aprile (ma è impossibile: Sony non avrebbe certo mandato in frantumi i cuori di tanti disperati con un “TBA” se il ritardo fosse stato entro il mese o paio di mesi), allora la pubblicazione in Europa potrebbe anche non risentirne. Ma naturalmente non sarà così e quindi vediamo… nella migliore delle ipotesi Gran Turismo 5 mi esce in Giappone a giugno-luglio, in occidente entro la stagione natalizia. Nella peggiore… Vabbé, ci siamo capiti.
E’ che ormai piace allo Yamauchi questa cosa del “non lavoro, faccio non lavorare un botto di gente e picchio dentro dei bei soldi”. Di solito, in calce, ci piazza pure un lollercopter. Gran Turismo viene annunciato su PSP nel 2004, pubblicato (con gli esiti noti) nel 2009. GT 5 romba malizioso per la prima volta nel 2006, pubblicato nel… 2010 se tutto va davvero molto bene. Ricordo tempi in cui si giocava coi tappi per strada, ed erano tempi piuttosto di merda diciamolo. Ricordo vallate verdi. Ricordo epoche in cui i team interni a Sony in Giappone ancora sviluppavano più di due videogiochi in un’intera generazione di console.
Tutta questa pappardella senza accennare al fatto che il mio amico di merende Audioradar sostiene che il Time Trial Demo messo a disposizione qualche tempo fa sia una roba proprio senza arte né parte. Tutta questa pappardella per provare la funzione “Press This” di WordPress. Funziona, ma non la userò mai più. Sapevatelo.
Area21: NBA Jam T.E. (Megadrive)
Una nuova pubblicazione che arriva fresca fresca (non è vero) da Area21.it. Se proprio ieri si è discusso amabilmente del nuovo/futuro NBA Jam, il No1 ci riporta indietro di ennemila lustri, fino all’NBA Jam originale. Anzi, all’edizione Tournament. Buon tiro da tre, e ricordatevi di salire un clic ad Area21.it.
NBA Jam sta al basket come Mortal Kombat sta a una qualsiasi arte marziale. Così, welcome back alla pallacanestro due – contro – due, con schiacciate ridicole, nessuna vera regola di cui preoccuparsi e un pallone in fiamme che svolazza per il campo (boomshakalaka, courtesy of Iguana Entertainment).
Gioco senza cervello in maniera proverbiale, NBA Jam non fa nulla per negare la sua natura arcade, tanto che il suo essere senza cervello si identifica con l’essere privo di inutili complicazioni e la sua reputazione finisce per apparire forse vagamente fasulla (se proprio vogliamo andare a discutere dell’assenza o meno di strategie, dobbiamo anche ammettere che NBA Jam, tra bonus vari da raccogliere e continue variazioni di status dei giocatori, non è proprio un gioco piatto o facile).
Sì, ma quale Papa Giovanni? Quello nato Angelo Giuseppe Roncalli, noto poi col nome da Supereroe di Papa Giovanni XXIII? O forse quella del ristorante a Bondi Beach (Australia), che ingenuamente propone una quattro stagioni con soli funghi e prosciutto cotto alla bellezza di 15 Euro? No, impossibile. Quest’ultima ha tutti gli accenti al posto giusto, è un bel “Papà Giovanni O’ Mmassimo”. Discutete pure di quel “Mmassimo”, ma non del Papa/Papà. Anche a Helsinki fanno le cose per bene: Papà Giovanni è un ristorante scicchettoso in cui una caprese si porta via 5,50 Euro. Anche meno che in alcune mense infami italiane. Meno interessante l’enoteca-ristorante in zona Piazza Navona a Roma (sempre “Papà Giovanni”), troppo facile se giochi in casa.
Secondo i perennemente debosciati (in cucina) inglesi, invece, è proprio Papa John. Per la precisione Papa John’s Pizza, la nuova catena di pizzerie con consegna a domicilio che si è vinta addirittura dei premi nel 2009. Ma d’altronde, se riesci a farti sponsorizzare addirittura da un Papa passato alla storia come il Dott. Roncalli, qualcosa di buono evidentemente lo offri.
Sarà forse la Pizza “Alfresco” con la sua esplosione di “goat’s cheese, caramelised red and yellow pepper confit, cherry tomatoes, onions with a balsamic drizzle” a soli 20 Euro? O forse la nuovissima “Don Pepperoni” (vedi immagine in apertura di post), in cui ovviamente viene riciclato il tristissimo fraintendimento del salame, anche questa placidamente posizionata nella fascia 20 Euro? La risposta è naturalmente quest’ultima: è la Papa John’s Pizza a vincere gli onori dei riflettori pre-pranzo del blog, perché GamesPress mi ha appena fatto sapere che la lussuosissima catena ha stretto un accordo con gli sviluppatori del team X2 Games (???) per mettere a punto un bel giochino destinato all’iPhone/iPod Touch. In cui si compreranno cose, prepareranno pizze, fatti simili, vai a sapere.
Per chi fosse interessato: Cooking Mama e Diner Dash probabilmente han già fatto tutto molto meglio.
Non so se avete letto in giro, ma l’annuncio di Electronic Arts atteso per questa settimana, alla fine è già arrivato. O meglio, all’inizio, ma è uguaglio. Come da previsione di ennemila blog/siti/fatti, trattasi propriamente di NBA Jam, naturalmente in modalità perfezionata, aggiornata, ammodernata, ammogliata. Naturalmente solo per Wii? Come perché? Perché ci vuole poco, puoi farlo senza sbatterti troppo, far finta di aver portato a casa un annuncio importante, mettere sul piatto 5 Euro arrotolati e poi magari lamentarti anche se “i giochi delle third parties su Wii non vendono”.
Ma avete idea di quanto debbano stare antipatici gli anellidi agli inglesi del Team 17? Loro erano gente seria. Loro facevano giochi che il giocatore duro e puro apprezzava. Mettevano assieme papiri di codice digeriti con ineffabile amore dal pubblico europeo, in un’epoca talmente trapassata remota che iniziano pure a venire i dubbi sull’esistenza in prima istanza (eh?). Poi han fatto quella cosa coi vermi che si sparano e che, mamma mia!, faceva pure sorridere. “Eh-eh-eh, oh-oh-oh, ha la fascia in testa tipo Ryu!”, che matti, quegli inglesi ubriaconi. Poi però, acciderboli, sono tipo morti. Morti male. Coma (in parte auto)indotto, attività cerebrale ancora parzialmente presente, il che quindi rendeva impossibile staccare i macchinari. Una sorta di accanimento terapeutico: un po’ (molto) perché il mercato era cambiato e nemmeno loro avevano più lì soldi per stargli dietro. Un po’ (molto) perché alla fine Worms continuava a vendere decentemente ovunque e quindi… chi glielofaffare? Infine, la luce. L’arrivo di quel piccolo Eden sempre potenziale che è il fatto digital-delivery: Xbox Live Arcade, PlayStation Network, WiiWare. Team 17 ci crede, ci vuole credere! E butta fuori un Worms pure lì. “Minchia morite!”, giusto? Quasi, perché poi ci ripensano e mettono insieme Alien Breed Evolution. “Bella Earl!” direte voi. Insomma, quasi…
Disclaimer: oggi mi annoio a tal punto che scrivo di notizie a caso nel mondo dei giochini elettronici blim-blim, bang-bang.
Prendi un paese tutto sommato grande e grosso come gli Stati Uniti. Prendi due casi di mediocrità latente (e nemmeno tanto). Il risultato: due Natali semi-rovinati, un sacco di risate convulse e tutti a casa. O alla stazione di polizia, come potrebbe essere successo a Christopher Bayko, ventitreenne della Florida che ha deciso bene di rubare il Wii di sua madre. Ora: tralasciamo riflessioni più approfondite sul diabolico reparto marketing di Nintendo che sta riuscendo a infilare Wii un po’ ovunque. Il fatto divertentissimo e da “Bad Santa” su cui concentrarsi è proprio il furto della console a opera del figliolo, che ha poi rivenduto il Wii a uno di quei tristissimi banco dei pegni attorno a cui ruotano una valanga di film d’azione del menga. Il tutto per l’irrisoria cifra di 56 dollari. E per che cosa? Per comprarsi del Jack Daniels e delle sigarette. Se non è triste un Natale passato così, non so cos’altro potrebbe esserlo.
Con quasi tre milioni di copie vendute solamente tra Giappone e Stati Uniti, New Super Mario Bros. Wii è il successo natalizio che serve a Nintendo per continuare a impilare sacchi di banconote frusciose. Ma è anche il gioco che il pubblico si aspettava? E soprattutto: quale pubblico? Ma ancora di più: cosa si aspettavano i “fan” da un gioco di Mario tutto in 2D, pensato per una console casalinga e presentato solamente sei mesi prima della sua distribuzione? Perché mai è esistito un lasso di tempo tanto ridicolo tra l’annuncio e la pubblicazione di un “nuovo Mario”. Forse ai tempi di Super Mario World, ma lì c’era una console da lanciare. E comunque non ho certezze in merito.
New Super Mario Bros. Wii è davvero “il” nuovo gioco di Mario? O anche: viene avvertito in questo modo dal pubblico, che magari dedica un’etichetta così sontuosa unicamente a Super Mario Galaxy 2 e prende per buono quanto arriva nel frattempo, ovvero “la riedizione di un gioco per DS su Wii”? Perché è proprio quel New Super Mario Bros. di tre anni e rotti fa per DS questo, vero? Infine: la smettiamo coi punti di domanda? C’era una cavolo di svendita all’Auchan o mi sono infilato in un tunnel senza ritorno tutto da solo?
Visto e considerato che ormai ho scritto troppe recensioni di Qualcosa Mario Qualcosa, l’ispirazione è ormai venuta meno e quindi… quindi la recensione ve la fate da soli. Tanto chiunque si è fatto un’idea del gioco prima di averlo provato. Per costruirvi la vostra recensione di New Super Mario Bros. Wii è sufficiente scegliere il giudizio che, dentro di voi, gli avete già appioppiato, manco fosse una lavatrice. Godetevela!
Cosa pensi di New Super Mario Bros. Wii? Scegli e segui il fiume!
- Mamma mia santissima, una roba inguardabile proprio!
- Non male, almeno alla sufficienza ci arriva. Ora torno a scaricarmi i filmati di M.A.G.
- Carino, pensavo peggio e invece è proprio carino!
- Proprio bello: ho voglia di giocarmelo tutto. E poi di nuovo. E poi di fare le zozzate alla Principessa Peach.
- Gioco dell’anno! Lollercopter! Sono tutto un fremito! Forse dovrei rivestirmi…
Visto e considerato che esiste il filone dei Fenomeni Parastatali, pare cosa giusta e buona battezzare anche quello delle Figate Spazianti. Sì, anche se “figata” fa troppo Milàno e le preferenze dei romani per questo già clamorosamente noto blog scenderanno al minimo storico. Ma forse me la cavo se tolgo il post entro le 13. Ché si sa che a Roma nessuno lavora prima delle 13.
Quello qua sopra è un tappeto casalingo, nel senso di “fatto dalla casalinga”. Non di Voghera, ma di qualche punto imprecisato del mondo, probabilmente degli Stati Uniti (anzi sì, confermato). Non ho ben capito se i “granny square” che sostituiscono i pixel sono poi agganciati effettivamente al tappeto/moquette sotto o meno. Mi porrò il problema quando qualcuno si deciderà a regalarmi qualcosa di simile.