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Musica Videogiochi

Guitar Hero 5: tracklist completa

Anche la roscia scozzese in Guitar Hero 5, ma senza il Butch.
Anche la roscia scozzese in Guitar Hero 5, ma senza il Butch.

Un bel post di servizio per un blog di servizio: le ottanta canzoni che faranno parte di Guitar Hero 5. Del disco di Guitar Hero 5. Tutte selezionabili fin dalla prima partita, grazie al cielo, come la tradizione moderna (da Guitar Hero Metallica) vuole. E, al contrario della tradizione semi-moderna, niente ignobili Negramaro e in generale qualche bella trovata. Come quella di infilarci “Smells Like Teen Spirit”, alla fine ce l’hanno fatta: gioia, tripudio e sbadigli! L’occasione mi è anche gradita per piazzare qua sopra un’immagine della versione elettronica di Shirley Mansion dei Garbage, presente nel gioco. A differenza, purtroppo, del batterista del gruppo, quella nullità di Butch Vig che ha prodotto un paio di dischi da nulla.
A seguire la lista completa, con dei bold di merito e dei corsivi di insulto.

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Videogiochi

Shatter (PSN)

Shatter: a New Zealand Story.
Shatter: a New Zealand Story.

Loro fanno videogiochi, ci tengono a sottolinearlo quando sparano il logo a tutto schermo. Loro li fanno in Nuova Zelanda, nella capitale Wellington, un agglomerato nuovo nuovo che conta trecentomila anime coi piedi a mollo tra l’Oceano Pacifico e il Mar di Tasmania. Dico, mica Cervia e l’Adriatico. “Mar di Tasmania”, guarda lì che figurone. Già te li immagini, migliaia di diavoletti che ruotano creando una distesa pelosa e navigabile. Maccomunque: Sidhe Interactive, sidi-ceva, che sono quelli di Wellington e via andando.
Sidhe Interactive è grande, enorme, monumentale per gli standard del luogo: con 90 impiegati straccia alla grande quei poveracci di Second Intention, Metia Interactive e Straylight Studios, tutti facenti parte della New Zealand Game Developers Association. Chi? Nulla, fregatevene. Insomma, anche Sidhe non è che conti poi un granché, usando un eufemismo. Attiva dal 1997, a oggi può contare fondamentalmente su tre giochi che possono lontanamente interessare all’omino del forum (che per nostra utilità va a soppiantare l’omino della strada): Gripshift, Speed Racer e il nuovo Shatter. Poca roba, ma di qualità discreta perlomeno.

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Variopinto Videogiochi

Warren Spector, Mondadori e Pippo Zombie

Warren Spector e il suo progetto Epic Mickey.
Warren Spector e il suo progetto "Epic Mickey".

Da quando le linee guida statunitensi hanno imposto agli sceneggiatori Disney italiani di nascondere la carabina caricata a sale di Zio Paperone, le cose non sono più state le stesse. Il fatto che, poi, stessi personalmente entrando nella zona tra l’adolescenza e i vent’anni è solo un accidentale evento che non può e, orsù, non va profilato come causa della disaffezione verso il mondo di Paperi & Topi. Ma solo come eventuale sintomo. Poi, insomma, c’è sempre la storia per cui Cavazzano tiene una certa età e anche meno voglia, suppongo, per cui l’inferno di monetine del deposito PdP, che un tempo venivano tutte disegnate, una per una, nell’epoca post-modernissima diventa un mare giallo con giusto una “tornata” di monete arricchite da bordo, fronte e quant’altro. L’altro dramma è che non c’è più gente che sa scrivere, ma poi, oh che palle, si torna sempre al “si stava meglio quando si stava nella vecchia Paperopoli”, per cui mi annoio da solo.

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Videogiochi

Area.21: Cool Spot (Virgin – Megadrive)

Cool Spot (Virgin, MD)
Cool Spot (Virgin, MD)

Cool Spot, chiamato così perché in realtà è un disco rosso con occhiali da sole da fico (a parte rappresentare il logo della 7 Up, bevanda molto più diffusa negli States che da noi), ha di recente scoperto che tutti i suoi amici sono scomparsi, non per improvvisa chiamata alle armi o per influenza suina, ma perché sono stati rapiti e ora si ritrovano segregati in posti difficili da trovare e pattugliati da creature nemiche dei dischi rossi! Cool Spot viaggia quindi per cantine, spiagge e porticcioli californiani alla ricerca dei suoi improbabili compagni di bevute, il che comporta ovviamente perlustrazioni e acrobazie attraverso livelli ricchi di piattaforme e baratri, alla contemporanea conquista dei punti bonus necessari per aprire le gabbie anti-disco.

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Musica sport Videogiochi

FIFA 10: Grecia italiana senza feta

"Sono Giorgio, ci dà il gomito al calcio".
"Sono Giorgio, ci dò il gomito al calcio".

Dopo Del Piero, dopo De Rossi: Giorgione “Giorgio” Chiellini. Il roccioso, greco-profilato e a tratti smemorato difensore-reinventato-centrale della peraltro splendida compagine bianconera accompagnerà Ronaldinho sulla copertina della versione italiana di FIFA 10. Un anno pienotto di testimonialanze per i già amabili omini zebrati.
Insomma, l’occasione ci è anche lieta per discutere del dentone magnetico: che è successo a Ronaldinho? Perché è schioppato? Evidentemente, a un certo punto, si è rotto. Ma dove? Come? Perché? E’ successo a Barcellona e nessuna ha avuto il coraggio di dirlo in giro agli amici della stampa e agli amici degli abbonamenti. Lo sapeva la società catalana, lo sapeva Tucanoide quando lo ha comprato. Gli unici a non saperlo, in via ufficiale, sono quelli che riempiono gli stadi e si fissano di fronte alla TV per sventolare allegri le loro sciarpe milanesi. Però è triste eh, oh. E’ triste eh. Oh.
Sì, non c’era molta voglia di post simili, ma era stato fatto per Antonio Del Piero, andava fatto anche per l’omino dalla corsa marmorizzata. Ah, gli Smashing Pumpkins (nella figura dell’unico Lampadina) han tirato fuori una canzone nuova. Si sente malissimo qua. Così, per allungare.

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Golvellius: il giro completo

Golvellius: Valley of Doom (Compile, 1988 - Master System)
Golvellius: Valley of Doom (Compile - 1987, 1988)

Quando ancora nei fiumi scorreva il miele, le valli dell’hinterland milanese erano perennemente in fiore e i treni arrivavano in orario, i giochi si compravano al Giocheria. Non solo per ovvi motivi (insomma, Giocheria… i giochi… vabbé), ma anche perché era la catena del marchio Giochi Preziosi. E quindi se cercavi qualcosa per Master System o Megadrive, nei suoi primi vagiti, andavi lì. E noi, io e mio fratello coadiuvati dalla benzina e dal buon cuore di mamma e papà, andavamo lì. In particolar modo al Giocheria di Cassina de Pecchi. Un posto perennemente vuoto e tendenzialmente tetro, con le confezioni di tutti i giochi sotto a una teca di vetro che faceva da bancone. Come ho avuto spesso modo di scrivere con fare finto anziano su PSM e NRU, ai tempi l’influenza delle riviste sull’acquisto di un gioco era pari allo zero. Sarà che non esistevano ancora Game Power e Console Mania e per buona parte del periodo nemmeno K Speciale Console. Comunque sia… si andava e si guardava. Il commesso annoiato assecondava la mia storica incapacità di decidere e probabilmente mia madre mandava a ripetizione il ritornello del “te e tuo padre che te l’ha comprato [il Master System]” mentre attendeva per ore. Senza alcun riferimento utile, ci si muoveva completamente a cazzo insomma. E la copertina era un punto di partenza fondamentale.

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Sexy toys in lattice: Band Hero DS

Band Hero e il Drum Grip per Nintendo DS Lite.
Band Hero e il Drum Grip per Nintendo DS Lite.

Mi ero completamente perso la faccenda di Band Hero su DS. Ma tipo del tutto, tanto che mi chiedo se non sia uscito tutto oggi. Fatto sta che Activision è decisa a bissare i successi (più o meno eclatanti) di Guitar Hero On Tour, tanto da lanciare il succitato Band Hero con un bel Guitar Grip e il nuovo Drum Grip, nella figura qua sopra. L’unico modo per permettere a un massimo di quattro Nintendo DS di collegarsi in locale (o anche attraverso la Nintendo Wi-Fi Connection?) e suonare come una vera band finta, emulando il Guitar Hero da salotto. Voce, chitarra e basso (con il Guitar Grip appunto), batteria. Il Drum Grip è solo una copertura in silicone o quel che è, per modificare momentaneamente la faccenda pulsanti della console portatile.

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Paper Cuts: se videogiochi per farti male

Mega Man 9 (XBLA, PSN, WiiWare - 2008)
Mega Man 9 (XBLA, PSN, WiiWare - 2008)

L’anno scorso Capcom ha percorso il Sunset Boulevard a tavoletta come nemmeno O.J. Simpson, portando all’estremo il concetto di “retrogaming”: Mega Man 9 era (ed è) un gioco nuovo solo nei contenuti e non certo nella forma, invece ancorata coraggiosamente a tre, quattro epoche ormai date per chiuse e archiviate. Insomma, un gioco che veniva sviluppato (tecnicamente e non solo) appositamente ponendosi dei limiti al limite (ops) del masochismo. L’idea era di spostare indietro le lancette di una ventina d’anni, tornando a realizzare un gioco con le stesse risorse che si avrebbe avuto a disposizione nella seconda metà degli anni ’80, su di un hardware del paleolitico: quello del NES. Il risultato non era solo quello che raccontava di un gioco concepito in totale 2D con una spruzzata ampia di malinconia, ma anche un gioco rigido. Rigido perché ai tempi i limiti erano quelli e così si poteva fare, ma che nell’anno domini 2008 è diventata solo e soltanto una scelta. Una scelta interessante, il cui esito è però stato quello più che prevedibile: Mega Man 9 non è un gioco antico, ma un gioco vecchio.

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Harry Potter e il Principe Mezzosangue (PSP)

Harry Potter e il Principe Mezzosangue (PSP, forse).
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (PSP, forse).

Tanto tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, quando si recensiva un videogioco non esisteva la scappatoia del “è un gioco per bambini”. O, perlomeno, si tendeva ad etichettare i giochi che tali apparivano con una decisiva avarizia. In soldoni: succedeva una volte ogni morte di papa, per roba tipo Barbie e la Gioventù Hitleriana o giù di lì. In questo decennio arricchito pericolosamente da almeno una generazione di gente che scrive di videogiochi da un bel pezzo e che quindi si sente “cresciuta”, avviene con allarmante regolarità. Il più delle volte è un circolo vizioso, uno di quelli tipo: “Maurizia Paradiso è una donna orrenda” – “Ma perché è un uomo”.

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