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Smashing Pumpkins: mele stramarce

Dandy Zucche all'epoca d'oro: lati incontrollati.
Dandy Zucche all'epoca d'oro: lati incontrollati.

Gli chiedete una pulitina al parabrezza e lui vi lascia con l’auto incerata e i tappetini lavati. Che Billy Corgan abbia evidenti problemi di sovraproduzione è palese. Pressoché ogni disco della prima fase degli Smashing Pumpkins è fondamentalmente un doppio, se non un triplo. Con l’unica eccezione, volendo fare un po’ più i precisetti del menga, di “Gish” (1991). “Siamese Dream” aveva il suo “Pisces Iscariot” (outtakes e b-side), “Mellon Collie & the Infinite Sadness” era naturalmente un doppio di per sé, con in aggiunta una strepitosa e ammorbante serie di maxi-singoli ed EP (“Aeroplanes Flies High”), “Adore” poteva contare sui suoi begli “Adore Demos” (negli ultimi anni arricchiti dai non-più-fantomatici “Adore Demos II”) e “Machina/the Machines of God” portò in dote il primo album completamente scaricabile senza estorsione di soldo alcuno (“Machina II/Friends and Enemies of Modern Music”). Tanta roba. “Gish” si salverebbe semplicemente dando per buoni i settecento demo o giù di lì che compaiono sotto forma di purè in “Mashed Potatoes”, la collezione personalissima anche dedicata all’era pre-debutto.

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Lavoro Musica

We can be DJ Hero

"Water", dalle Peel Sessions di PJ Harvey, apre l'eroe.
"Water", dalle Peel Sessions di PJ Harvey, apre l'eroe.

Il punto di non ritorno della noia è randomizzare l’hard disk della musica: “Musicassago”. Cento giga di proposte e nessuna selezione volontaria per palese mancanza di voglia di. iTunes ha la sua bella funzione “scegli tu per me qualcosa e speriamo che vada bene”. Non varrebbe la pena riportare tutto su blog, ma è gratis, quindi perché no? Certo, non ci si può, poi, aspettare una cosa alla Babich. Ma d’altronde, se lui punta sulla qualità, io vado dritto per l’autostrada coperta della quantità.

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Musica Zeros

Zeros – 2002: Songs for the Deaf (QOTSA)

Songs for the Deaf (Queens of the Stone Age - 2002)
Songs for the Deaf (Queens of the Stone Age - 2002)

Intro: per la spiegazione del perché e del percome della peraltro deliziosa collana “Zeros”, si veda questo post.

Ancora qui con la storia del terzo disco, quello della conferma. Intramontabile almeno tanto quanto noiosa. Josh Homme e Nick Olivieri, però, devono averla presa sul serio attorno al 2001, quando si mettono al lavoro su “Songs for the Deaf”, terza impresa discografica del gruppo che ha debuttato solo pochi anni prima (1998) e ha già infilato un paio di “hit” con il precedente “R”. 
E se disco della conferma dev’essere, che sia. Anzi, già che ci siamo mettiamo assieme anche il miglior album che mai porterà il marchio Queens of the Stone Age. La stampa statunitense ha già le antenne drizzate, tra questo e il nuovo dei White Stripes, pare che sia tornato il momento per il “vero” rock’n rock di alzare lo sguardo e smetterla di vergognarsi. Qualcuno giura addirittura di sentir partire dei vaffanculo degni di nota durante i circa 60 minuti del disco con la “Q” spermatozooata.

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Musica

Megaton incoming!

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Musica

“These are my Twisted Words” (Radiohead)

Thom Yorke, Radiohead.
Thom Yorke, Radiohead, ha un pensiero che corre alla madre.

Un po’ in ritardo e giusto per aiutare i due o tre che se la fossero persa: “These are my Twisted Words” è la nuova canzone (o giù di lì) dei Radiohead. Non doveva uscire, ma poi qualcuno l’ha fatta uscire e gli ex ragazzetti di Oxford hanno seguito a ruota con un download gratuito dal sito (ovviamente consigliato). Si sono anche incazzati come delle api. Perché qualcuno ha parlato di “Wall of Ice“, ovvero di un nuovo EP che il gruppo avrebbe reso disponibile in formato digitale già in questi giorni. E invece nulla, per ora, e quindi se la sono pure legata al dito lanciando insulti a chi “disinforma”. Come, però, ha fatto notare qualcuno: non è che si sia discusso della faccia strapazzata di Yorke, ma solo della voglia di nuova musica da parte del simpatico complessino inglese. Anche perché, viste le interviste recenti

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Musica

Check My Brain (Alice in Chains)

A Looking in View - Alice in Chains
"Black Gives Way to Blue" - Alice in Chains

Secondo singolo e il disco è lontano ancora quaranta giorni: i redivivi (lui sempre redimorto) Alice in Chains gettano in pasto a chi vuole trattarli male “Check My Brain”. Contenstualmente l’occasione è loro lieta per presentare la copertina dell’album (“Black Gives Way to Blue” – 28/29 settembre) e la tracklist. Di cui ci si occupa in fondo al post. Ma “Check My Brain”, invece? Da controllare, e il problema sta tutto qua, non c’è molto. Oltre al battito al polso di Mr. Duvall, che anche per questa seconda uscita viene relegato in secondo piano, giusto per non voler fare gli acidi e dire che viene totalmente trattorato via da Jerry Cantrell.

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Musica

Onda su onda: l’arte della banalità

A New Tide (Gomez - 2009)
A New Tide (Gomez - 2009)

Anche a cercare con una bella lanterna, non c’è traccia di marea alcuna nei circa 40 minuti che servono ai Gomez per confezionare il seguito di un bel nulla. “A New Tide” non è la risposta a una proposta presentata tempo addietro dal gruppo inglese, né l’evoluzione di un discorso, ma semplicemente l’ennesimo episodio che vive di una luce presa in comodato d’uso dai due dischi precedenti. Niente di nuovo, come se il team si fosse trovato perfettamente d’accordo su quale musica e quali orizzonti addocchiare già cinque anni fa (“Split the Difference”) e da allora avesse solo cambiato il rullino, mantenendo fondamentalmente inalterate le foto.

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Musica Variopinto

Tutto il sudato della Loredana

I cristallini delle autoradio e come sopravviverci.
I cristallini delle autoradio e come sopravviverci.

Sessantadue spicchietti del diavolo per ogni refresh dello schermino a cristalli liquidi: i numeri di un’autoradio sono infidi, misteriosi, mistici. Soprattutto quando non hai sottomano né il libretto d’istruzioni, né un collegamento a Internet per studiare la questione. Quindi magari gli spicchetti deliranti sono il doppio, il triplo, la metà o chissà quanti a seconda del modello. L’ignoranza ti raggiunge ovunque, se Internet invece non ce la fa. E l’obbligo al sapere di tutto un po’, quella vita all’insegna delle Spigolature da Settimana Enigmistica già accennata, diventa d’improvviso impraticabile.

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Musica

Musica e parole di

Big Whiskey & the GrooGrux King (Dave Matthews Band - 2009)
Big Whiskey & the GrooGrux King (Dave Matthews Band - 2009)

Il fallimento musicale di “Stand Up” (2005) e la morte di LeRoi Moore hanno messo in dubbio il senso della Dave Matthews Band in quanto gruppo da studio (prima) e in quanto band musicale in senso più generale (poi). Quello che non è mai stato in discussione è il legame e il senso di possesso sull’intera avventura che Dave Matthews esercita nei confronti del suo “comitato musicale”. E’ roba sua non solo perché il nome lo dice chiaro e tondo, ma anche perché è lui che detta i toni e gli ambienti/le atmosfere da percorrere all’interno degli album, almeno questo traspare dalle cronache e soprattutto dalle liriche di ogni canzone. Che nei riconoscimenti viene firmata da tutto i componenti, ma che è poi impossibile non riconoscere come parto del sudafricano: non per meriti, ma per demeriti.

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