Ci sono domande destinate a rimanere senza risposta: perché non è mai esistito un vero Sonic per Saturn? Che senso aveva il 32X? Perché diavolo Sega non ha mai convertito il secondo, vero, Golden Axe per alcuna console? Come se l’hardware del Saturn non fosse pensato apposta per giochi simili… O ancora: com’è possibile che quel lurido tugurio si portasse a casa la palma di migliore sala giochi di Milano? E perché a un certo punto si è riempito di cinesi? Ma, poi, è vero che ci spacciavano più che in tutta Bogotà? Il tugurio erano le quattro pareti mobili della New Rocky, il luogo era Porta Venezia, a un tiro di schioppo (o meglio: due fermate della MM1) da Loreto e comodo comodo per una vascata il sabato o la domenica. Ti facevi tutto Corso Buenos Aires, rimirando negozi di videogiochi e di dischi, poi finivi lì.
Categoria: Arcadia
Arcadia: Raiden
Arcadia è la serie di stravolgenti post che collega nostalgia e senso dell’inutilità: un vecchio gioco “da bar” e il luogo in cui è stato provato con più amore e frequenza. Per le puntate precedenti cliccate qui.
Allora, per questa volta ci ripetiamo e rimaniamo a Vimodrone. Anche perché saranno almeno tre o quattro i luoghi Arcadici amorevolmente legati al capoluogo di provincia (provincia di Vimodrone, ovvio), quindi meglio sbolognarne fuori subito un altro. E quest’altro finisce nel registro delle rimembranze proprio per uno sputo. Parliamo di un baretto all’apparenza nuovo, ma dalla frequentazione talmente trasversale da non poter essere catalogato né come “locale malfamato”, né tanomeno poteva ambire a ritrovo parrocchiale. Un’inutilità completa, insomma. Resa meno tale solo perché c’erano dentro un paio di giochi che altrove non si trovavano, non so se per scelta del gestore (no) o per scelta di quello che gli noleggiava i cabinati (questa è più probabile). O forse per il semplice motivo che ci andavo/andavamo a spendere delle monete e quindi credeva di aver azzeccato le schede giuste. Che, per la precisione, rispondevano al nome di: Truxton e Raiden.