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Musica Zeros

Zeros – 2002: Songs for the Deaf (QOTSA)

Songs for the Deaf (Queens of the Stone Age - 2002)
Songs for the Deaf (Queens of the Stone Age - 2002)

Intro: per la spiegazione del perché e del percome della peraltro deliziosa collana “Zeros”, si veda questo post.

Ancora qui con la storia del terzo disco, quello della conferma. Intramontabile almeno tanto quanto noiosa. Josh Homme e Nick Olivieri, però, devono averla presa sul serio attorno al 2001, quando si mettono al lavoro su “Songs for the Deaf”, terza impresa discografica del gruppo che ha debuttato solo pochi anni prima (1998) e ha già infilato un paio di “hit” con il precedente “R”. 
E se disco della conferma dev’essere, che sia. Anzi, già che ci siamo mettiamo assieme anche il miglior album che mai porterà il marchio Queens of the Stone Age. La stampa statunitense ha già le antenne drizzate, tra questo e il nuovo dei White Stripes, pare che sia tornato il momento per il “vero” rock’n rock di alzare lo sguardo e smetterla di vergognarsi. Qualcuno giura addirittura di sentir partire dei vaffanculo degni di nota durante i circa 60 minuti del disco con la “Q” spermatozooata.

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Serie A Live sport

Serie A Live: Eccitati Vs. Stoici

Bombarolo di testa: Iaquinta porta in vantaggio la Juventus.
Bombarolo di testa: Iaquinta porta in vantaggio la Juventus.

Metà centrocampo titolare fuori, una fascia sinistra senza padrone e la prima assenza di Capitan Del Piero al debutto del campionato: la Juventus si presenta all’Olimpico di Torino con un ricordo sbiadito della formazione titolare. Quel che c’è, però, le basta per chiudere avanti di una rete il primo tempo.
I nomi sono tre, e non c’è il predestinato Diego: Tiago, Poulsen, Cannavaro. Il portoghese si inventa prezzemolino: ha detto in estate che era nato per giocare in un centrocampo a rombo e, pensa te, non era una cazzata.

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Serie A Live sport

Serie A Live: Paciosi Vs. Mutati

Eto'o: l'entrata di Balotelli non l'ha fatto sorridere.
Eto'o: l'entrata di Balotelli non l'ha fatto sorridere.

Il vero vincitore, dopo i primi 45′ al Meazza, è proprio il Meazza. A mia memoria, mai il manto erboso della “Scala del Calcio” era stato capace di presentarsi in condizioni tanto sontuose. C’è quasi da credere che sia tutto sintetico. Di certo è sintetica l’Inter messa in campo da Mourinho, nel senso che ha ancora poco di naturale e istintivo: gioca molto (troppo?) con la palla a terra, punta sulla circolazione, tutti tengono diligentemente la posizione e quindi il lavoro del portoghese ha puntato nell’unica direzione possibile dopo la partenza di Ibrahimovic e l’arrivo di Eto’o. Ovvero la costruzione di qualche schema di gioco che vada al di là del “tira forte verso l’attacco che lo svedese farà qualcosa”.

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Lavoro Videogiochi

La mia vita a NRU-State [1]

NRU Zero: Mario in 3D, bollino, c'è tutto.
NRU Zero: Mario in 3D, bollino, c'è tutto.

In tutte le edicole è in dirittura d’arrivo il novantacinquesimo numero di NRU: Nintendo la Rivista Ufficiale. Per la prima volta* non comparirà nemmeno un mio articolo, non avrò studiato alcuna bozza di timone e, in generale, non avrò partecipato nemmeno per mezzo secondo alla stesura del numero. Dopo sette anni passati a fare esattamente quanto detto sopra, non è cosa da poco. E infatti, volendo, sono qui coi lacrimoni. Invece no! Maschio-maschio-maschio, non si guarda indietro! Invece sì, si guarda indietro. Questo lungo, spero lunghissimo (ma forse mi annoio tra cinque minuti e si riscopre brevissimo) post vuole essere un piccolo tributo al mio fu-lavoro. A quelli che spero ardentemente non siano stati i migliori anni della nostra vita (altrimenti mi ammazzo ieri), ma che comunque insomma… proprio da buttare non sono. Ma anche un conclusivo in culo alla balena all’attuale redazione di NRU, che si spera ardentemente riesca a fare quanto di meglio sia lei possibile nonostante le pessime condizioni ambientali. Perché intendiamoci, non fosse stato per quelle, sarei ancora dietro al suddetto timone e a decidere con Ughetto che disco ascoltare questa mattina (non proprio questa, che è domenica e subito tutti a pensare al retrosessismo, ma ci siamo capiti). Una panoramica dei numeri di NRU che hanno avuto più senso per il sottoscritto, mentre in sottofondo parte maestosa “Stand Inside Your Love”. Meglio di così era impossibile. 
Prima di partire, ultima nota: quella che vedete in apertura di post è la copertina (sempre responsabilità di Trust) che mai fu. Una sorta di finta copertina per un inesistente numero zero. Ci piaceva, l’ho salvata durante il cataclisma Sprea e ora se ne sta placida appesa nell’ingresso di casa mia. Morissero tutti (male).

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Serie A Live sport

Serie A Live: Indiavolati Vs. Sornioni

Il fenomeno milanista: diciannove anni.
Il fenomeno milanista: diciannove anni.

Dopo aver preso schiaffi e calci per un mese e mezzo, l’unico atteggiamento che il Milan poteva concedersi per la prima di campionato era quello a base di incazzatura violenta. I rossoneri scendono in campo determinati e se proprio non si può dire che sia un grande calcio fatto di schemi mandati a memoria, quello espresso dal gruppo di Leonardo è perlomeno un discreto mix di voglia di fare e di sudare. Non è il Milan degli artisti e del brasile al potere, anche se Pato è quel capolavoro di nemmeno vent’anni che ha ancora tutto da dire e sta già iniziando a farlo: corre, corre, corre, dribbla, dribbla e dribbla ancora. Quando ci riesce, tira. Quando ci riesce, fa goal. Ed è il campione-in-divenire a tramutare in vantaggio il passaggio intelligente e da vero trequartista di Ronaldinho.

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Serie A Live: SanPietrini Vs. Annoiati

Osvaldo punisce senza remore la Fiorentina.
Osvaldo punisce senza remore la Fiorentina.

Lo stadio Dall’Ara preferisco ricordarmelo per lo splendido concerto dei R.E.M. del 1999 (era il tour di “Up”). La Serie A, però, ricomincia da qua con il Bologna contrapposto alla Fiorentina. Alla fine del primo tempo è uno a zero per i padroni di casa, senza che gli ospiti possano avere granché da ridire. Il concetto di ospitalità, comunque, non è di casa da queste parti: dopo aver lamentato la mancanza del Pierluigi Pardo dall’estate televisiva di Sky, ho comunque scelto di fuggire dalla telecronaca e affidarmi all’audio ambientale. Insomma, ho dato voce alle curve e ai gridolini delle panchine.

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sport

Istrionico: disturbi al microfono

Il campionato di Mourinho parte domani sera.
Il campionato di Mourinho parte domani sera.

Nella sua specie, è il Re. A un anno dalla discesa nella penisola e a qualche mese dalla definitiva sconfessione portata da Carletto nostro attraverso la sua veloce biografia, tutto si può dire tranne che non sia Speciale. José vanta una lunghezza nettamente al di sopra della media (tra i 40 e i 75 cm.), lo stesso dicasi per il peso, nettamente al di là dei 18 kg. che possono vantare, ben che gli vada, i suoi simili. Insomma, Mourinho è un gran bel pezzo di Macaco. Grande, grosso, brizzolato e addirittura dotato di parola. Un dramma, quest’ultima caratteristiche, che si configura come tale nel momento in cui l’allenatore più simpatico del globo mette in luce quello che è un palese disturbo istrionico di personalità. Insomma, se non vi filate per più di qualche settimana Mourinho e di professione, guarda un po’, vi pagano per andare in giro con penna e taccuino, ormai sapete bene che l’esplosione non è prevedibile, ma certa.
In mancanza di obiettivi seri, di un certo interesse o perlomeno capaci di offrire una seppur lontana scusante allo sproloquio del Mourinho, può anche succedere di ritrovarsi di fronte a piccole catastrofi come quella recente. Quella che vede José berciare senza motivo alcuno contro Nostro Signore della Coppa del Mondo. Non gli va bene, perché sbaglia modi, tempi, motivi, argomentazioni… tutto. Canna tutto. Ha buon gioco a lanciare invettive da terza elementare, grazie alla società che lo difende e che sembra sempre più specializzata nel portarsi in casa gente antipatica. Non che sia un obbligo mettere al centro dei riflettori una bestiaccia divertente come un Mazzone, figurarsi. Ma ci sono vie di mezzo…
Si finisce ancora una volta per dover ritirare in ballo quella bibbia catodica che è (e tornerà a essere con la terza serie) “Boris”. Perché qui qualcuno si crede, in effetti, ‘sto cazzo. E qui, qualcuno, invece, è solo una minchia di mare. E ora sotto col campionato, finalmente.
Prime speranze: che il Milan vinca dodici a zero, ma anche cinque gol vanno bene. La rinascita devastante, inaspettata (e impossibile) di Ronaldinho. Che tra Palermo e Napoli finisca otto a otto, due che finiranno tra Champions League ed Europa League. Le sorprese: Parma, Palermo.

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Megaton incoming!

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“These are my Twisted Words” (Radiohead)

Thom Yorke, Radiohead.
Thom Yorke, Radiohead, ha un pensiero che corre alla madre.

Un po’ in ritardo e giusto per aiutare i due o tre che se la fossero persa: “These are my Twisted Words” è la nuova canzone (o giù di lì) dei Radiohead. Non doveva uscire, ma poi qualcuno l’ha fatta uscire e gli ex ragazzetti di Oxford hanno seguito a ruota con un download gratuito dal sito (ovviamente consigliato). Si sono anche incazzati come delle api. Perché qualcuno ha parlato di “Wall of Ice“, ovvero di un nuovo EP che il gruppo avrebbe reso disponibile in formato digitale già in questi giorni. E invece nulla, per ora, e quindi se la sono pure legata al dito lanciando insulti a chi “disinforma”. Come, però, ha fatto notare qualcuno: non è che si sia discusso della faccia strapazzata di Yorke, ma solo della voglia di nuova musica da parte del simpatico complessino inglese. Anche perché, viste le interviste recenti

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