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sport Videogiochi

FIFA 10: pack di riflessioni

FIFA 10. Giorgio Chiellini. Sashan Ronaldinho.
FIFA 10. Giorgio Chiellini. Sashan Ronaldinho.

Il sito ufficiale ha svelato il “pack”. Non la copertina, non l’illustrazione di copertina, ma il “pack”. Cioè la confezione, che poi in realtà è l’illustrazione di copertina e non tutto il “pack”, volendo fare i sofisticati spacca palle. Ma dato che da queste parti (Italia) si parla solo la lingua d’albione e soprattutto la si parla bene, allora Electronic Arts ha pubblicato l’immagine del “pack” di FIFA 10. Sì sì, per davvero, lo ha pubblicato, non lo ha rilasciato. Così come, spero, non rilascerà alcun gioco dallo stesso nome il prossimo 2 ottobre, nonostante il fervore con cui la gente pagata tre Euro su Internet si ostini a sostenere il contrario. Anche perché, pensa te, pure i PR sono convinti che i giochi (o le immagini) vengano rilasciati. E Soffiantini trema.

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TV e cinema

Lamù: un mistero all’itagliana

Lamù, o "della scoperta della femmina".
Lamù, o "della scoperta della femmina".

Complice la programmazione notturna di Radio Deejay (e colpevole un momento di rara noia marchiato Radio 24, la base di partenza dell’autoradio), mercoledì sera un’Honda Civic traballava in zona Vimercate con “Boyband” a volume più che discutibile. Quella “Boyband”, quella dei Velvet, il fu gruppo della Roma Capoccia.
“Boyband”, una di quelle canzoni per cui ti trovi a nascondere vergognosamente l’apprezzamento e dopo quasi dieci anni scopri da dove parte il tutto. Parte da Urusei Yatsura, che di sicuro non si scrive così, ma ho seicento finestre di Firefox aperte e sacrificarne un’ennesima per recuperare il titolo originale di Lamù non è proprio fattibile. Per amor di precisione: l’attacco della sigla italiana di Lamù, quel “uou-uou” che precede l’amore “strano e bruciante” e soprattutto il sempre più sorprendente “com’è difficile stare al mondo” che testimoniava l’illuminata superiorità di

E qui finisce il post che credevo avrei scritto e invece si è mutato in qualcosa di differente.

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Giornate

ATM: powered by AMSA

Ohé, gente, diamoci una bella lavata!
Ohé, gente, diamoci una bella lavata!

La celebre livella di Totò non è più la morte, per quanto chi l’ha sostituita può vantare più di un legame con la simpatica mietitrice: trattasi del tanfo da metropolitana. Ciò che non riuscì a Marx, Che Guevara, Rage Against the Machine e Rifondazione Comunista, è realtà nelle metropolitane milanesi: non esiste differenza alcuna tra classi sociali, tutti sono potenzialmente gli affumicatori letali delle carrozze meneghine.
Il serioso manager brizzolato o la casalinga di successo al pari degli studenti universitari. Ci vorrebbe un bell’esercito di Borghezi, meglio se prima istruiti sulla faccenda. Perché no, egiziani, marocchini e senegalesi non riescono di certo a fare meglio (nel senso di peggio) di chi professa la sua appartenenza ultra-generazionale alla purissima razza tricolore.
E allora la posizione sociale occupata per scelta dalle Legnosissime FiloBionde MangiaUomini o dalle studentesse impegnate a ripercorrere le tappe di Paris Hilton perlomeno porta con sé qualcosa di buono: loro, a differenza di buona parte del resto della popolazione, paiono ancora tenerci alla doccia mattutina.

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Musica

E’ come aprire un barattolo di mosche

Jar of Flies (Alice in Chains - 1994)
Jar of Flies (Alice in Chains - 1994)

Sette anni fa ritrovavano quel che rimaneva di Layne Staley. Insomma, circa sette anni fa. Come questo già ambitissimo blog non ha evitato di ricordare in più occasioni, il rilancio degli Alice in Chains è imminente (20 settembre) e passa attraverso un quasi-imitatore di fronte al microfono e, volendo dar retta alle prime due canzoni messe a disposizione del mondo, alla preponderanza finale e ultima del sempre amabile Cantrell sul resto della band. Che può anche essere capito, ma apprezzato… quello è già più difficile, se in copertina campeggia il nome degli Alice in Chains e non quello di Jerry.

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Variopinto

Suicida uccide passante

Il fratello dell'ucraino pronto alla vendetta.
Il fratello dell'ucraino pronto alla vendetta.

Questa volta la caduta delle spagnole non si riferisce certo a una miserabile prestazione di qualche squadra in Champions League, né il crollo del mercato di pratiche sessuali così anni ’80. No, per “caduta delle spagnole”, si intende proprio la caduta della spagnola. Di una perlomeno, che fuori Barcellona decide di porre fine alla sua parentesi terrena lanciandosi dall’ottavo piano. E atterrando su di un ucraino che passava di lì per caso. Ma sarai stronza?

Spagna, donna si uccide lanciandosi dall’ottavo piano e uccide un passante
È successo a Viladecans, vicino a Barcellona. La suicida è morta sul colpo, il passante è deceduto in ospedale

MADRID – Si è uccisa lanciandosi dall’ottavo piano di un palazzo e nella caduta ha ucciso un passante: è successo a Viladecans, vicino a Barcellona. Lo riferisce El Mundo sul suo sito. Il passante, un uomo di origine ucraina di 50 anni, è stato colpito in pieno dal corpo di una donna che si era gettata nel vuoto. La persona che era in compagnia della vittima è rimasta illesa. La suicida è morta sul colpo, mentre il passante, subito trasferito all’ospedale di Bellvitge, è deceduto poco dopo. (Corriere.it)

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Videogiochi

Shadow Complex (XBLA)

Shadow Complex: poche ombre e colpessi d'inferiorità.
Shadow Complex: poche ombre o complessi d'inferiorità.

Tra vent’anni nessuno ricorderà Shadow Complex infilandone un pezzo di codice sotto una cupolina di vetro in salotto o facendosi fotografare di fianco a un vetusto televisore al plasma che ospita la dashboard di Xbox 360. Eppure il gioco di Chair/Epic Games è a modo suo il martello che abbatte un muro, meno interessante di quello che gli impegnatissimi magùt avevano tirato su a Berlino, ma nondimeno un muro. Quello che separava chiaramente il gioco da scaffale da quello scaricabile: il primo era grande, grosso, caratterizzato da un budget e quindi da una produzione che il secondo poteva solo sognarsi.

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Lavoro Videogiochi

La mia vita a NRU-state [3]

NRU #3: la copertina degli strilli e dei pikkomini.
NRU #3: la copertina degli strilli e dei pikkomini.

Intro: terzo appuntamento con “la grande enciclopedia del Nintendo la Rivista Ufficiale”. Per le altre puntate cliccate qui.

Ho appena visto “Nuovo Cinema Paradiso”, per la prima volta con una certa coscienza. Che è un overdose semi-letale di tristezza canaglia. La mia metà è partita per qualche giorno di mare extra, quindi niente coccola party1. Ho messo sù pure “Disintegration” e sto per scrivere dei bei tempi di NRU. Quindi se non mi ammazzo entro ‘sta notte, è una bella prova di coraggio (o di incoscienza). E se numerosi sono stati gli occhi gonfi di chi mi ha riferito che le puntate precedenti erano troppo spezzacuore, non oso immaginare cosa potrebbe venirne fuori ora che la scrittura parte da un bello strato di malinconia-portami-via.

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Giornate Musica

September in the Sun

I Beatles, quando ancora non erano più famosi di Gesù.
I Beatles, quando ancora non erano più famosi di Gesù.

Non funziona neanche arrotando con velocità maniacale la arrotellina dell’orologio: al 1937 non potete arrivarci. No, nemmeno con la DeLorean buttata a 88 miglia orarie. E, così facendo, perdersi momenti degni di una certa nota è questione di un attimo: la volata di Howard “Di Caprio” Hughes da Los Angeles a New York in sette ore e spiccioli, l’esecuzione di un certo numero di compagnucci di Trotsky in Unione Sovietica, le bombe su Guernica, la morte di H.P. Lovecraft… Ma anche la pubblicazione di “September in the Rain” del duo Warren/Dubin, proposta al mondo all’interno del film di Melton “Melody for Two”. Sì, splendido, ma chissenefrega? Che poi è tutta farina di Wikipedia e quindi, potenzialmente, inventa di sana pianta, no?
Sì, assolutamente. Ma oggi diamo un caloroso abbraccio peloso a settembre, che porta con sé del fresco e un sacco di voglia di ripartire verso un Super Enalotto che faccia ancora innamorare. Quindi l’occasione era anche buona per cercare dentro l’hard disk musicale canzoni con “September” nel titolo. E ha vinto “September in the Rain”, versione Lennon&McCartney (1962). Anche Babich è contento.

P.S. questa sera scrivo la terza puntata della storia strappalacrime di Nintendo la Rappresentanza Ufficiale. Tutti collegati col chinotto e i Ritz, mi raccomando, ci tengo.

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Variopinto

Disney compra Marvel

Quattro miliardi di piccolini in meno per Zio Paperone.
Meravigliosa Disney: quattro miliardi per Marvel.

La prossima volta che Wolverine s’incazzerà come un’anguilla, potrebbe trascendere in un possente: “Sbaraqueck!”. Quando Tempesta si vedrà tirare un bel pugno sul grugno, forse finità con un sontuoso “Gulp!”. E se proprio la Banda Bassotti si trovasse a far visita, per l’ennesima volta, alle carceri di Paperopoli, Zio Paperone potrebbe tutto sommato prendersela con il Goblin.
Disney ha comprato Marvel, e questo in effetti è solo un post per vedere se arriva gente a caso. Quattro miliardi di dollari sull’unghia (o quasi, non hanno ancora smesso di contarli e quindi l’acquisizione è lungi dall’essere definitiva/operativa). Però oh, un bel matrimonio tra Clarabella e l’Incredibile Hulk? No?

Edit: dato che qualcuno ha creduto si trattasse unicamente di un fantastico scherzo: non lo è.

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