Inizia la grande avventura per salvare da morte certa Klein Tomato, evidentemente incapace di assorbire il dolore della perdita (seppur momentanea) della Padrona di Casa. E così, mentre la Signorina si interrogava sui perché e sui percome, lui ingialliva. Mesto dentro e fuori. Il passaggio temporanea in zona Cernusco non poteva aiutare e difatti non ha aiutato: lì la “mamma” c’era stata, a lungo. E quindi giù altra malinconia canaglia, un ramo che cede alla depressione cosmico-vegetale… Ma ora… ora si può ricominciare a guardare avanti, in una valle incantata che distenda i nervi e le foglie di Klein Tomato, che gli ridoni l’antica (si fa per dire) verve e, soprattutto, la voglia di sopravvivere alle snasate di venti minuti buoni di Zero. L’unica foto disponibile a oggi (oltre quella scatatta con il cellulare in casa Surgovic, che verrà utilizzata solo in casi estremi e di fronte a un giudice) è questa qua sopra, notturna visto l’orario e quindi incapace di raccontare la faccetta mogia del pallido Tomaten. Domani, però, è un altro giorno. Basta non ricordagli che l’amata veronese vorrebbe uccidergli i figli e farli a fette.
Una risposta su “Wilkommen, Klein Tomato!”
AAAAAAAAAAA lo senti l’urlo dal District of Columbia?
Dai, vedo delle foglie verdi lassù! Ce la faremo!