Premessa: Babich non leggere, grazie.
Se davvero, come ha recentemente minacciato, Paul McCartney abbandonerà il carrozzone rock’n roll che lo ha visto protagonista sui palchi di tutto il mondo per quasi cinquant’anni, allora ha scelto il modo migliore per salutare. Nessun fazzoletto bianco sventolato sommessamente, ma tre serate al Citi Field di New York, di fronte a un totale di 120 mila persone in estasi per il baronetto inglese.
Un evento nel senso più vero del termine, che chiude un cerchio idealmente aperto nel 1965 con il celeberrimo show dei Beatles a inaugurare lo Shea Stadium, dalle cui ceneri è nato proprio il Citi Field, battezzato musicalmente da McCartney tra il 17 e il 21 luglio scorsi. Tre notti che, dal prossimo 17 novembre, sarà possibile rivivere attraverso Good Evening, New York City: musica e immagini in tre differenti edizioni, per accontentare le esigenze di ogni fan, della prima e dell’ultima ora.
0 risposte su “Paul McCartney: New York ai suoi piedi”
Ok, non lo leggo. Però senza volere ho letto la prima riga. McCartney ha smentito ‘sta roba che la smette di fare tour… era un rumoure venuto fuori sulla stampaccia inglese.
Ah, ‘sti giornalisti della stampa generalista ^_^
Che parte di “Babich non leggere, grazie” non era chiara?
(Fortuna che ho messo un “se” all’inizio, sigh)