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Variopinto

Sesso e Mou: quando il Corriere mi dà ragione

La noia durante l'attesa.
La noia durante l'attesa.

C’è il sesso per telefono e poi il sesso per un telefono, l’iPhone. Con rinnovata ingenuità e candore il Comune di Milano, il Corriere della Sera, l’Associazione Genitori Prosciuttati e altri enti presi un po’ a casaccio si ritrovano a domandarsi: “perché, perché, ma perché i nostri ragazzi si comportano con così poca autostima per loro stessi?”. Ovverosia: perché mia figlia, sotto sotto, è un po’ zoccola? E perché mio figlio, al centro al centro, è così sfigato da andare a prostitute a quattordici anni?

Quello che lo strepitoso  ScuolaZoo (a quando il Pulitzer? Perché Dagospia va di moda e ScuolaZoo se lo fila solo Studio Aperto?) ha testimoniato da secoli, finisce questa mattina sulle pagine del quotidiano di Via Solferino. Anche nella pulita, puritana, immacolata Milano che beve, ci sono studentesse che offrono servizi nei cessi delle scuole in cambio di un iPhone, di un iPod, di scarpe costose e via andando. Con tanto di, e qui sta il colpo di classe, catalogo delle giovani escort online, book fotografico a partire da quello di una di prima media e via andando #2.
Per una volta tanto non mi sento di essere nato nella decade sbagliata: perché io, che da idiota totale appendevo la pubblicità del Creative Nomad in camera a diciotto anni, non avrei certo barattato il mio Walkman per la maiala della classe. Tantomeno il primo iPod comprato a rate. Il bello è, quindi, pensare a quando, tra quindici o vent’anni, il futuro corrispettivo di Sky proporrà “La più bella della classe” (abile scusa per celare la nomenclatura ufficiale: “La più Vacca della Scuola”), con le ex-ragazzine a raccontare di come si procurassero faccende tecnologiche.
La non-notizia trova assai più spazio di roba importante. Per esempio che un boa constrictor di due metri e quattro chili è precipitato da un balcone meneghino fino al marciapiede e che in estate si è addirittura visto girare per la metropoli un gibbone. Arrivate tardi.

12 risposte su “Sesso e Mou: quando il Corriere mi dà ragione”

Non vorrei urtare la tua morale neoromantica, ma un pompino in cambio di un iPhone (costo attuale non inferiore alle 400 cucuzze) mi sembra più che ragionevole. Mi sembra geniale. Altro che prosciutto. Fossi il genitore dell’escortina delle medie, andrei fiera delle sue precoci astuzie imprenditoriali.

>>perché io […] non avrei certo barattato il mio Walkman per la maiala della classe

Ma perché A] Tu sei shemo, però ti si vuol bene uguale perché B] Da che mondo è mondo, un walkman non è mai valso un pompino.

La vedo dal punto di vista del maschio sottomesso, io: 400 Euro per una che evidentemente è sufficiente trascinare per i capelli alla festa giusta, sono troppi. Fuori mercato. Come gli acquisti del Real Madrid.

La vedi dal punto di vista del maschio ultratrentenne che scopa da tempo e ha un’idea di cosa sia il mercato (e il fuori mercato). Non è detto che lo Zave quindicenne l’avrebbe vista allo stesso modo, magari sì, vai a sapere.

Io, per inciso, col cazzo che avrei dato via il mio iPhone. Avrei fatto la cresta sui soldi per il pranzo fino a raggiungere la cifra atta a comprarne un secondo da usare per il baratto.

Solo baratto tecnologico o esistono ulteriori metodi di pagamento?
Cioè, queste accettano solo lo scambio con congegni elettronici o posso pagare anche in contanti?
Il punto è capirne il tariffario: se con un iphone ci compro un pompino da 4/500 euro, quanto mi costa il culo?
Ci vuole tipo un Bravia?

Ah, ma quell’idolo non lo rinnegherei per nulla al mondo.
Sul momento non riuscivo a seguirvi…

Se lo storno non fosse andato a buon fine non so come avrei potuto continuare a vivere.

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