Questa cosa che le linee degli autobus cambiano mi ha preso un po’ in contropiede. Me ne sono accorto qualche anno fa: per motivi che ora non ricordo precisamente, mi sono messo a controllare se l’autobus 44 facesse ancora lo stesso giro, a Milano. E non lo faceva.
La zona rimaneva quella tra Greco e viale Fulvio Testi, finendo per incocciare all’incirca contro le grandi barriere invisibili di Cascina Gobba. Questo, appunto, succedeva alcuni anni fa, oggi la situazione potrebbe essere cambiata un’altra volta (o altre due volte).
Se la gestione dei mezzi pubblici e del servizio in linea generale deve tendere a un’ottimizzazione continua, allora è naturale che succeda e ci sarebbe da preoccuparsi se invece rimanesse tutto uguale e intoccabile. Cambiano i flussi, cambiano per importanza e rilevanza le zone, modificando l’andirivieni della gente. Sì cioè, prima che #iorestoacasa e #andràtuttobene, chiaramente.
Non ho mai avuto legami romantici con alcuna linea dell’autobus a Milano, tranne questa. O meglio, tranne quella che fu la 44. Mi prendeva sotto casa, in quella che è stata casa mia per dodici minuti (un paio di anni, mese più e mese meno) e mi vomitava di fronte alla redazione di Future Media Italy. L’orario era quello dei privilegiati, salivo attorno alle nove di mattina, dopo aver preso una brioche a un panificio all’angolo di via Pianell, rialzavo il volume del lettore MP3 e mi sedevo: tempo dieci minuti ed ero a destinazione. La sera si ripeteva al contrario, all’incirca alle sette o poco dopo.
Non so perché, non so percome, ma delle tante volte che ho ripetuto meccanicamente la cosa, mi è rimasta addosso una mattina di primavera (credo) abbastanza grigia (pare), in cui le cuffie mandavano Plans dei Death Cab for Cutie. Alla fine di via Ussi e immettendosi su via De Marchi, verso il ponte sulla ferrovia, parte Soul Meets Body. Che a modo suo è giustamente un piccolo classico della glicemia scioglicuore. Oggi ho visto per la prima volta il video di Soul Meets Body ed è perfettamente in linea con quel 2004, pieno di Resident Evil 4 e Donkey Konga e un po’ di altre cose che ora è meglio chiudere qui.
Scherzi dei quarantanni: e se tutto questo fosse invece collegato a Lesser Metter dei The Radio Dept.? Non fidatevi mai della memoria, giocate a Final Fantasy 7 Remake.