Ma avete idea di quanto debbano stare antipatici gli anellidi agli inglesi del Team 17? Loro erano gente seria. Loro facevano giochi che il giocatore duro e puro apprezzava. Mettevano assieme papiri di codice digeriti con ineffabile amore dal pubblico europeo, in un’epoca talmente trapassata remota che iniziano pure a venire i dubbi sull’esistenza in prima istanza (eh?). Poi han fatto quella cosa coi vermi che si sparano e che, mamma mia!, faceva pure sorridere. “Eh-eh-eh, oh-oh-oh, ha la fascia in testa tipo Ryu!”, che matti, quegli inglesi ubriaconi. Poi però, acciderboli, sono tipo morti. Morti male. Coma (in parte auto)indotto, attività cerebrale ancora parzialmente presente, il che quindi rendeva impossibile staccare i macchinari. Una sorta di accanimento terapeutico: un po’ (molto) perché il mercato era cambiato e nemmeno loro avevano più lì soldi per stargli dietro. Un po’ (molto) perché alla fine Worms continuava a vendere decentemente ovunque e quindi… chi glielofaffare? Infine, la luce. L’arrivo di quel piccolo Eden sempre potenziale che è il fatto digital-delivery: Xbox Live Arcade, PlayStation Network, WiiWare. Team 17 ci crede, ci vuole credere! E butta fuori un Worms pure lì. “Minchia morite!”, giusto? Quasi, perché poi ci ripensano e mettono insieme Alien Breed Evolution. “Bella Earl!” direte voi. Insomma, quasi…
Mese: Gennaio 2010
Disclaimer: oggi mi annoio a tal punto che scrivo di notizie a caso nel mondo dei giochini elettronici blim-blim, bang-bang.
Prendi un paese tutto sommato grande e grosso come gli Stati Uniti. Prendi due casi di mediocrità latente (e nemmeno tanto). Il risultato: due Natali semi-rovinati, un sacco di risate convulse e tutti a casa. O alla stazione di polizia, come potrebbe essere successo a Christopher Bayko, ventitreenne della Florida che ha deciso bene di rubare il Wii di sua madre. Ora: tralasciamo riflessioni più approfondite sul diabolico reparto marketing di Nintendo che sta riuscendo a infilare Wii un po’ ovunque. Il fatto divertentissimo e da “Bad Santa” su cui concentrarsi è proprio il furto della console a opera del figliolo, che ha poi rivenduto il Wii a uno di quei tristissimi banco dei pegni attorno a cui ruotano una valanga di film d’azione del menga. Il tutto per l’irrisoria cifra di 56 dollari. E per che cosa? Per comprarsi del Jack Daniels e delle sigarette. Se non è triste un Natale passato così, non so cos’altro potrebbe esserlo.
Una canzone al giorno leva il medico di torno. Se è quella sbagliata, nel posto sbagliato, all’orario sbagliato, ti leva di torno pure il contratto a tempo determinato o d’affitto. Un bel chissenefrega è comunque sempre auspicabile.
Doveva nevicare e io dovevo stare a casa. Invece sono andato. Poi ha iniziato a nevicare, ma ho timbrato. Poi il riscaldamento non andava (?!), poi la nevicata ha iniziato a fare sul serio. Poi me ne sono andato. Poi sono arrivato a casa che quasi c’è il sole. Attacco di paranoia da niente-catene, attacco di noia da casalingo disperato. Il pezzo dei Faint è possente e ignorante e utile e galvanizzante nel suo essere cialtrone. Ce la può farcela.
Paranoiattack
Di: The Faint
Durata: 4′:17”
Dal disco: Wet From Birth
Anno: 2004
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Cose su questo blog: meno di zero
Una canzone al giorno leva il medico di torno. Se è quella sbagliata, nel posto sbagliato, all’orario sbagliato, ti leva di torno pure il contratto a tempo determinato o d’affitto. Un bel chissenefrega è comunque sempre auspicabile.
Rimaniamo in tema, ché il 2010 ha già portato la (buona?) novella della reunion dei Soundgarden. “Drawing Flies” non è esattamente il pezzo più conosciuto di “Badmotorfinger”, il terzo album (nonché quello dell’esplosione) del gruppo di Cornell e soci. Epperò è bella, possente, ha un incidere rutilante e rulloso che riempie cuore e ‘recchie per meno di tre minuti. Roba di gran classe, che va benissimo anche per aprire una domenica mattina di penultime feste.
Drawing Flies
Di: Soundgarden
Durata: 2′:26”
Dal disco: Badmotorfinger
Anno: 1991
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Una canzone al giorno leva il medico di torno. Se è quella sbagliata, nel posto sbagliato, all’orario sbagliato, ti leva di torno pure il contratto a tempo determinato o d’affitto. Un bel chissenefrega è comunque sempre auspicabile.
Immancabile: per il primo dell’anno, la canzone del primo dell’anno. Nonché una delle cose migliori partorite dalla premiata ditta irlandese. Quasi sei minuti di strepitosa cavalcata rock da anni ’80, tra cavalli infreddoliti e controfigure nel video. Tra testi apocalittici e capelli veramente oltremoda. Ma è tutto da asciugarsi le lacrime ogni santa volta. Per la terza volta: buon anno!
New Year’s Day
Di: U2
Durata: 5′:36”
Dal disco: War
Anno: 1983
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Cose su questo blog: nada di nulla!
Knights of the Soundtable ride again
Eppensa te, alla fine è tutto vero. La reunion dei Soundgarden, esattamente. Come ampiamente illustrata nel nuovo sito ufficiale a questo indirizzo. Un messaggio breve, un filmato d’annata, qualche proclama e tutti a casa, a chiedere se Cameron farà parte della faccenda (sì), se Cornell tutto sommato ha ancora voce per fare quel che faceva (no, ma ai miracoli si può ancora credere) e via di questo passo. Buon 2010 santi numi!