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L’evoluzione della tazza di zucchero

lakeviewterrace

Quattro appartamenti per quattro fasi, ed è sempre finita bene. Quasi sempre perlomeno, qualche minimo incidente c’è stato e ci sarà. Ma generalmente il rapporto col vicinato non è mai stato quel che piace descrivere con toni apocalittici a tanti sceneggiatori di serie televisive. A Vimodrone si era all’ultimo piano e la generosa metratura aiutava a rendere più sopportabili le scelte rock’n rock adolescenziali. A Merate era stata organizzata la ZaveCaverna, un seminterrato con delle casse per la musica, televisore per i videogiochi e computer… quindi impossibile litigare con chicchessia, tranne forse le talpe. In Viale Fulvio Testi c’è stato qualcosa, soprattutto da parte loro verso parte mia, quando dimenticavo per un istante che i Queens of the Stone Age alle due e mezza di notte non sono apprezzati da tutti tutti, giustamente. Loro, per contro, tendevano a litigare ogni domenica mattina (ho sempre supposto si trattasse di una famiglia numerosa di panettieri calabri). Ma si è sempre evitato lo scontro, quindi è andata bene così. Infine, Osnago, oggi. E qui, qualcosa, si è inceppato. Appena un pochino, ma il meccanismo non è più perfettamente oliato.


strangelove

Ovvero: c’è un tizio al piano di sopra. Che credo essere un tizio, ma non ne sono sicuro. Di certo è proprio sopra a parte del mio appartamento: lui ha un monolocale, io un trilocale. Il problema è che non so chi sia, dato che al suo piano trovano posto quattro appartamenti e di andare a suonare a tutti per presentarmi… insomma, come dire?, non se ne è mai parlato. Riunioni di condominio dite? Vi va sempre di scherzare, vi va. Comunque, il tizio spero sia un tizio, anche se rimangono da spiegarsi molti comportamenti. Però spesso rompe le palle, su questo non si sfugge. Nulla per cui valga la pena lamentarsi per davvero, figuriamoci, però per un nobile decaduto come il sottoscritto, sono atteggiamenti che un filo distolgono dal raccoglimento ascetico cui mi sotto-impongo ogni volta che sono sul divano. Succede in particolar modo tra marzo e ottobre, quando ancora si possono tenere aperte le finestre senza il rischio di assiderazione-per-distrazione. Bando ai cianci comunque, ecco gli elementi per supporre che sia femmena, o per supporre che sia masculo:

Fa queste cose da maschio:

  • Dorme russando come una bestia (successo qualche volta, d’estate, con la finestra aperta. Spero fosse sul divano o quel monolocale è davvero minilocale).
  • Evidente piacere nel noleggio/download/acquisto di film pornozozzi, sparati a volume improbabile. Sempre con la finestra aperta.
  • Lancio di sacchetto della pattumiera dalla finestra fin sulla strada. Mancando il punto di raccolta della spazzatura, figurarsi, e comunque dimenticandosi (?) di infilare il tutto in un sacco viola o trasparente.
  • Ma il punto 3) viene comunque annullato da questo quarto, dato che un paio di volte ha lanciato direttamente bottiglie di Coca Cola vuote dalla finestra.

Fa queste cose da femmina:

  • Ascolta musica di merda italiana (Vasco Rossi quello nuovo, Mango, Masini, Amedeo Minchia, Pausini, roba del genere) a volumi da fastidio.

Per questo no, non andrò a chiedergli alcuna tazzina di zucchero fingendomi una Desperate Housequalcosa. Nemmeno del latte. Nulla di nulla. Continuerò semplicemente a opporre alla selezione musicale ignobile, la mia pescata dalla cartella “Musica per un vicinato migliore”. E nella Top 5 della categoria segnalo i seguenti gruppi (tutti prevedibili, ma altrettanto efficaci).

TOP 5 MUSICA PER UN VICINATO MIGLIORE

Perché se cominci per primo, poi finisce a calci.

  1. Rage Against the Machine (Rage Against the Machine)
  2. Soundgarden (Badmotorfinger)
  3. Led Zeppelin (III)
  4. Daft Punk (Human After All)
  5. Nine Inch Nails (The Downward Spiral)

Per concludere due agganci meta-cosici: il primo è quello suggerito anche dall’immagine in apertura di post, tratta da “La terrazza sul lago”, pellicola che ospita il buon Samuel L. Jackson in programmazione proprio in questi giorni su Sky Cinema. Non è malaccio, ovviamente ha a che fare con faccende di vicini e litigi e si può fare. Altamente inutile, ma su Sky va bene. Poi: un racconto di storie di condominio non solo molto più assurdo&atroce, ma anche scritto decisamente meglio, questo qua.

viale john lennon 16, 23875 osnago italy

10 risposte su “L’evoluzione della tazza di zucchero”

La settimana scorsa mi è arrivata una lettera da un azzeccagarbugli in meraviglioso stile l’italianochecazzoè. La mia vicina minaccia di farmi causa. Temo che ultimamente non le siano piaciuti i Them Crooked.
Pazienza.

Proverò coi QOTSA.

Calabresi non lo so, panettieri lo erano di sicuro. Perlomeno il figliolo, visto che il padre venne a bussarci alla porta di casa alle nove di sera lamentandosi che “non si può fare casino a quest’ora [casino? stavamo montando un letto Ikea], domani chiamo il vostro padrone di casa [sì, tanto è un coglione], non lo avete letto il regolamento [sì, e dice che fino alle 22.30 posso fare quello che cazzo voglio, tranne cose come buttare giù le pareti], ma quanti siete in questa casa [2 e mezzo] io vi denuncio [sì, per cosa?]”

Tre note da parte mia.

Al piano di sopra da me abitano due signorine, giovani signorine intendo.
Regolarmente tra l’1 e l’1 e 30 (di notte, di mattino, fate voi) si aggirano per casa con i tacchi.
In generale, quando chiunque altro si muoverebbe con le pantofole, ecco, a quegli orari lì spuntano loro coi loro tacchi.
La mia dolce (!) metà si lamenta molto, ma a loro non ha detto mai niente.
Io mi addormento dolcemente cullato dall’immagine di due donne che si aggirano per casa con tacchi, mutandine e nient’altro (quando crescerai, Andrea…), magari entrando e uscendo dalla vasca da bagno piena di sapone, tra nuvole di peccaminosi effluvi e, perché no, forse dedicandosi di tanto in tanto, così solo per lasciva noia, all’amore saffico.
Sarà uno stupido pretesto, per non incazzarsi. E funziona.

Poi: da come l’hai descritto, l’inquilino, fai questa parziale ricostruzione, che però è basata su luoghi comuni triti, dai.
Usa un po’ di fantasia. Ci provo io: è una donna. Ha il seno molto grosso, naturale e sodo, che quindi le preme sul petto, facendola russare.
I suoni che senti, di tanto in tanto, non vengono da un televisore ma da lei stessa, che si concede con molto piacere a un paio di vicini che, ogni tanto, vanno a chiedere una tazza di zucchero.
Sta spessissimo nuda o svestita, proprio per non perdere tempo nel caso quello zave del piano di sotto si decida a presentarsi: per non mancare l’occasione, è pure costretta al lancio della spazzatura.
Adora i cinque dischi che hai messo su, e pure i QOTSA: mette quella musica sperando che tu salga a lamentarti. Tu o qualcun’altro, dico.

Infine: vergognati!
Tu con trilocale… troppo facile fare la guerra a un povero (a una povera) abitante di monolocale!

Ahahahahah! Apprezzo molto lo sforzo, ma non tornano alcune cose.

1) i “rumori” del porno sono stati almeno due volte accompagnati dal russamento (le due cose quindi escludono con buona probabilità che si tratti di pratica sessuale e non di registrazione)
2) è chiaramente l’audio di un film porno sceso da una TV, quello che si sente
3) non c’è nessuna vicina di casa avvenente al piano di sopra. O perlomeno non l’ho mai vista. Ce n’è una, forse, sempre che non sia la ragazza di uno che vive di sopra. Ma non è roba per cui farsi tagliare la gola dalla propria, di ragazza.
4) il tuo ottmismo mal si coniuga con questo blog.
5) hai letto troppi manga “sbagliati” tanti anni fa 😀

ringrazio, per la playlist per il vicino…
la userò indubbiamente per la mia vicina per ringraziarla di aver fatto venire i pompieri in casa mia… 🙂

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