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Needlemouse: ciclo letale

Project Needlemouse

“Heaven knows we tried”. Era tipo la scusa ufficiale di… id? Qualcun’altro? Ho un vuoto di precisione, ma quello campeggiava, comunque, sulle pagine pubblicitarie-non-pubblicitarie comprate da una software house nella seconda metà degli anni ’90, per annunciare il ritardo ennesimo del giocone atteso. Non c’era internet e si faceva così. Ora che c’è internet si fa in un altro modo, come insegna Sega. E anche io ci ho provato, sa il cielo quanto. Eppure non riesco a fare a meno di sbatacchiare due tasti per l’ennesima faccenda-Sonic, che è ancora quel Project Needlemouse già comparso mesi fa su questo blog.


Sega sa come sfruttare internet e i suoi stessi errori, quelle che ormai sono diventate macchiette e figure retoriche, come il “Sonic Cycle”. Il letale girello di informazioni/speranze/promesse/delusioni che da anni portano a un’unica, indigeribile, verità: i giochi del porcospino fanno quasi sempre schifo, ma tanto schifo. Tra le fasi caratteristiche del “ciclo di un nuovo gioco di Sonic” c’è il momento in cui viene distribuita qualche immagine relativa all’ennesimo compagnuccio di corse dell’eroe in blu. E dato che si era partiti male con una volpe a due code e un’echidna, gli anni hanno solo peggiorato la situazione. Per Needlemouse Sega ha pensato bene di far sapere subito che no, figurarsi, Sonic sarà l’unico personaggio utilizzabile. E lo ha fatto con un’immagine ricca di nomignoli tristi, cancellati giorno dopo giorno, fino a che non ne è rimasto uno solo: il tizio con le scarpe rosse (vedi immagine qui sotto).

Project Needlemouse

Fin qui nulla di incredibilmente eccitante. Quel che c’è di più attizzoso, invece, è l’artwork distribuito in concomitanza con la rivelazione del solo Sonic in Needlemouse. Ovvero, un granchio robot (in apertura di post). Un rosso granchio robot, come quello dei primi due Sonic. Anzi, proprio quello… ed è amore e speranza, il ciclo di Sonic vince ancora e si guadagna dell’attesa e della voglia di crederci. Perché, molto più che il solo personaggio, potrà la ricalibrazione intera dell’universo di Sonic verso il suo stile originale. Da Sonic Adventure (una città? Degli umani? Delle auto?!) è stato tutto un cadere in basso, fino al guerrigliero Shadow the Hedgehog. Qui c’è un granchio robotizzato, ché all’inizio Eggman prendeva i coniglini morbidini e li rinchiudeva in delle carcasse metalliche, ed è sufficiente per incrociare le dita.

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13 risposte su “Needlemouse: ciclo letale”

È sempre così che t’inculano: ci stai credendo, ti vedi? Praticamente stai cantando “Don’t go breaking my heart” versione Ru Paul…

…si, in effetti questo farebbe ben sperare (devo ammettere che ero pronto a gettare la spugna nel cesso, quando vidi l’immagine che hai messo di sopra, con tutti i comprimari giustamente giustiziati MA prima che anche solo uno fosse stato cancellato… brrr).

Grazie del bentornato Zave (anche se, in effetti, non mi sono mai allontanato: mi sono limitato a stare rannicchiato in un cantuccio, in silnzio).
Per quanto riguarda il gioco che dire, spero tu abbia ragione.

Tks!
Ecco!
Ma va?
E ti pareva!

Prima ti illudono con questi concept-art splendidi… e poi?
Ti strappano il cuore rifilandoti questa sbobba a prodotto finito.

Beh, grazie tante!
Ma io dico: se uno non si aspetta niente non può (in teoria) restare deluso…sarebbe stato semi-indolore. Ma loro no, eh. Devono fartici credere, loro. Devono sbatterteli in faccia, quei disegni, per farti venire l’acquolina, loro. E poi: SbaNg! Questa è crudeltà.

(E figurati se poteva esimersi, il Needle-mouse, da copiare anche le scelte sbagliate, forse l’unica, del Jump-man, pure ‘sta volta… scemo io che mi ci illudo ancora).

Adesso io mi sento legittimato a desiderare uno spin-off con protagonista lo ShellCracker del concept-art di sopra.
Spin-off realizzato (ovviamente) nello stile del concept-art di sopra.
Bah!

…A proposito Zave, vorrei postare un’immaginetta che mi pare d’uopo per complimentarsi (AhaHa) con la scelta stilistica operata dagli sviluppatori.
Ho il tuo permesso?

Grazie Zave.
Si, in effetti faccio prima (e infatti ora mi accingo a postarla lì)
avevo scelto di protrarre lo scorso “step” qui perché l’immagine è collegata allo sbotto d’ira/indignazione che ho postato qua sopra pochi minuti prima che giungesse il post dedicato. (Sapevo che il suo arrivo era imminente ma non ho potuto contenermi, sul momento :D)

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