Una canzone al giorno leva il medico di torno. Se è quella sbagliata, nel posto sbagliato, all’orario sbagliato, ti leva di torno pure il contratto a tempo determinato o d’affitto. Un bel chissenefrega è comunque sempre auspicabile.
Rush and a leak and the song is ours: con dei mezzi da vero internet, quello che “leaka” le canzoni, è discesa sullo snobbissimo pubblico degli appassionati di Smashing Pumpkins la seconda canzone del bestiale-ma-che-tanto-non-finirà-mai “Teargarden by Kaleidyscope”. Come da previsione e annuncio trattasi di “Widow Wake My Mind”, che poi vai a sapere a che diavolo si riferisce. Ma occhio: magari vi interessa lontanamente la cosa ma siete di quelli che proprio ci prende l’itterizia di fronte alle canzoni allegrotte smushi-smushi del pelatone? Allora allontanatevi senza dare le spalle, lentamente. Perché altrimenti sono quattro minuti e mezzo di primavera della gioia divertita, con un bell’intermezzo e per il resto una valanga di saltelli del campo estivo dell’oratorio. Io? Io in mezzo al disco (o almeno a una decina di canzoni) me la godrò di più, per ora mi aiuta a gigioneggiare spavaldo dimenticando l’autobus che non è mai arrivato e i vigili che hanno creato dal nulla mezz’ora di coda. E’ amore anche questo e, secondo quanto appena deciso, è il nuovo pezzo dei Billy Pumpkins (quelli scemottini). A sua volta “A Song for a Son” era il nuovo pezzi degli Smashing Corgan (quelli più seriosi ed epici).
Vai donna nana, metti il tuo link a YouTube.
Widow Wake My Mind
Di: The Smashing Pumpkins
Durata: 4′:27”
Dal disco: Teargarden By Kaleidyscope
Anno: 2010
Guarda e ascolta: sopra!
Cose su questo blog: no, su un altro blog
7 risposte su “1 Song a Day: Widow Wake My Mind (The Smashing Pumpkins)”
Non aspettavo altro.
Al 00:25.
Ora puoi tornare ai tuoi studi da “l’adolescenza indie non passa mai”. 😛
wow per la citazione Smiths in apertura (se non ho sbagliato, e in tal caso shame on me)!
Assolutamente presa. 🙂
[…] 1 Song a Day: Widow Wake My Mind (The Smashing Pumpkins) […]
[…] fascetta violettina, al cui interno troverà posto il CD con le quattro canzoni (Song for a Son, Widow Wake My Mind, A Stitch in Time, Astral Planes) + un’intro strumentale e anche il vinile da 7″ con una […]
[…] “Widow Wake My Mind“ è arrivata a poco più di un mese dalla canzone dedicata al figlio che ancora non c’è. Ed eventualmente è dedicata a un bel cane spinone che, con il nostro, corre contento in un prato fiorito pieno di soffioni. Qui qualcosa proprio non va: non nella “Widow Wake My Mind” in sé, comunque ben lungi dal rappresentare al meglio le potenzialità di CiccioPasticcio/degli Smashing Pumpkins, ma nella produzione. E nell’esecuzione, pure. In quest’ultimo caso si parla del regazzino che siede alla batteria, tutto nuovo e tutto ciccia&brufoli: magari anche lui soffre della produzione un po’ di carta velina, che appiattisce più o meno qualsiasi suono, ma è indubbio che provi a fare più di quanto forse gli riesce. D’altronde ha sei anni e Corgan si è inventato come buon samaritano nel provare a regalargli un sogno. Cioé, nemmeno Morandi è così piacione. Bello il giro di basso lineare e pompeggiante però, e divertente anche la progressione hyper-pop della voce. In una giornata di amicizia primaverile, ci sta benino forte. Assieme alle altre due, pure di più. Con anche “Astral Planes” nel conteggio… vai a sapere. Infine lei, “A Stitch in Time“, che volendo è la meglio. Ma c’è sempre la prima, quindi su tre al Mattia ne piacciono molto due, mica male. “Ma sei un depravato di questi qui, ti bevi tutto quel che fanno”, vero anche questo. Ma con convinzione, tranquilli. Per esempio, se qualcuno che ne sa di ’sto gruppo ancora sta leggendo, sa che più o meno tutti i fan-duri-e-puri hanno apprezzato oltremodo “American Gothic” l’EP di inizio 2008. Ecco, a me così così. Un po’ due palle, qualcosa di carino. Quindi ho dei bonus da giocarmi. “A Stitch in Time” però ha un fascino da vecchia b-side veloce e convinta e l’anima di “Teargarden by Kaleidyscope”. Con solo chitarra e qualche roba simil-tastiera, violino, non so… quei fatti indiani insomma. Dicevo, con solo ’sta roba e niente giovin batterista Byrne, vince facile. Efficace, violenta con ottimismo e bella arrembante nella voce. La più meglio se si vuole andare in loop. Bene, noia finita, andate in pace. […]