Non c’è nulla di peggio che accodarsi e farsi trainare da un carrozzone banale. Ma è talmente facile e ogni giorno gli spunti sono talmente numerosi, che è fin troppo complicato. E quindi sia: cinque minuti di prese per il culo di Sega. Quella che per un brevissimo periodo della sua vita si è goduta il momento d’illuminazione divina, ha fatto dei soldi e poi è tornata a fare quel che le veniva meglio: fallire. A volerla dire tutta, questa volta la scusa è assolutamente ingiustificata: primo perché Sega si adatta al trend e probabilmente alle richieste ufficiali di Nintendo, secondo perché pronosticare un buco nell’acqua a Mario & Sonic Alle Olimpiadi Invernali (o com’era) è da pazzi. Con milioni di copie vendute delle prime Olimpiadi inter-specie, anche questo secondo giro dovrebbe garantire delle entrate decenti al decaduto marchio blu.
Le richieste ufficiali di Nintendo si riferiscono alle foto lifestyle, quelle che funestano un numero spregevole di comunicati stampa di altrettanti videogiochi. Finché si era nell’era (!) dell’infanzia del Wii era tutto comprensibile, per quanto largamente ridicolo, ora si sfiora il nuntereggaepiù. Ma d’altronde se il tuo è un gioco per Wii, ci tieni a far vedere che “oh, ti muovi tutto, interagisci come non mai!”. E dato che i semplici screenshot non solo non renderebbero l’idea, ma chiarirebbero anche che nel 90% dei casi la roba proposta su Wii è visivamente così ignobile da togliere il sonno, allora molto meglio le foto della gente che fa cose con altra gente. Come quella qua sopra. Quella in cui una simpatica famigliola si riunisce, supponiamo per un week end invernale o le vacanze natalizie, nel delizioso cottage montanaro di 400 metri quadri, capace quindi di ospitare un salotto che è all’incirca vasto quanto il vecchio cinema Mignon in centro a Milano. Una situazione banale insomma, quotidiana. Resa però meno agevole dalle lenticchie e dalle cotiche, che rendono la digestione difficile, la posizione sulla sedia traballante e l’aria irrespirabile. Ma che ridere però! Ridere fortissimo!
E quand’è che si smette di ridere? Quando fai un bel coast-to-coast tra le immagini di gioco disponibili e scorgi Silver. Lui. Silver. L’esempio perfetto, il simbolo unico e ultimo del punto più atrocemente basso toccato da Sega nella serie (Sonic the Hedgehog, 2006). Non il personaggio in sé, che non riesce neanche a far vacillare il gradino più alto del podio su cui poggia le zampe il piccione di Sonic Riders (o era l’albatross?), ma proprio come momento in sé. E anche come ennesima, millesima, testimonianza della totale disperazione e mancanza di creatività dei creativi (ecco, appunto) di Sega, o del Sonic Team, o non si sa di chi, dato che forse il Sonic Team all’atto pratico manco c’è più. Tutto questo senza mai citare Sonic & Sega All-Stars Racing.
0 risposte su “Sonic, Silver: lifestyle con lenticchie”
…preferivo il riciclaggio dal team Chaotix…
Preferivo la morte di tutti per esplosione dello sterno.
Sonic & Alien ai giochi spaziali di LV426?
Alien è femmina giusto? Interessante.