FIFA 10: parliamone

Ho comprato FIFA 10, per Xbox 360. Il giorno del lancio (che a quanto pare non è più domani, ma parecchie ore addietro). Non compravo un gioco di calcio al giorno di lancio da… ma non ha senso, dato che arrivavano aggratis prima. Comunque, ho preso FIFA 10. E per 65 Euro vinci anche un bel manuale di sei pagine in bianco e nero con le foto dell’Amiga. Che pezzenti. Ma invece, parliamone e facciamo cose. Vediamo anche gente, online naturalmente.

Ho presa FIFA 10 al lancio perché io sono uno che quest’anno ha deciso di crederci. Il demo mi aveva già fornito un discreto quantitativo di vibrazioni positive à la Beach Boys, più dello scorso anno. E quindi ho preso FIFA 10. Mi sono chiesto perché fosse in francese, ho ricordato di aver piazzato la console in inglese, ho rimesso tutto a posto e ho cominciato. Facendomi subito un giretto di filmati di tutorial che mi ha ricordato dell’esistenza del “jockey”, il metodo per affrontare il portatore di palla in fase difensiva insomma. Ma la sensazione è sempre che ci sia troppa roba per uno che vorrebbe essere bravo e non ce la farà mai. Come PES di qualche secolo fa, quando ci giocavo con dei propositi, come FIFA dello scorso anno. Ma il buon proposito dell’anno nuovo (quello calcistico-interattivo comincia oggi), è di provarci.
Mi sono quindi tuffato con dedizione nella nuova modalità allenamento, ritrovando quello che mi aveva convinto a comprare il gioco: movimenti più precisi e affidabili, gestione della palla rifinita, e poi chissà che altro. Non c’è ancora un “addestramento” serio a tutte le tipologie di movimenti, ed è ancora oggi una mancanza che oltre a non spiegarmi, trovo vagamente ridicola e altrettanto irritante. Sai che hai questa valanga di roba da imparare, sai che c’è, nascosta tra le combinazioni di tasti, ma il gioco si premura di mettertene a conoscenza solo attraverso qualche filmato stile rolling demo o schermate di incomprensibili sequele di freccine e simboletti. Troppi per ricordateli poi una volta sceso in campo.

L’inizio: modalità allenatore, naturalmente con la Juventus. Metto a posto la rosa (un filo disposta a casaccio inizialmente, molto meglio di anni fa, ma c’è ancora da migliorare), mi ricordo che quest’anno la modalità Live Season si paga (e ammazzatevi), giocherello con le tattiche personalizzate e quindi infilo le scarpe per la prima amichevole: Juventus – Lazio.
La telecronaca è tendenzialmente ignobile, ma quest’anno pare che abbiano provato a ridicolizzare anche quella (ottima) di PES facendo gridare Pierluigi Pardo manco fosse Caressa, e quindi… quindi, comunque, Caressa e Bergomi passano il tempo a leggere male dei foglietti. Mamma mia che incubo. Poi: due pere e a casa. La prima su calcio di rigore, con Buffon che prende la palla dai piedi dell’avversario, questo nemmeno cade e… calcio di rigore. Vabbé. Seguiranno altre tre ammonizioni, due allo stesso omino (Marchisio), che quindi va ssssotto la doccia. Tre ammonizioni tutte per aver spostato con la spalla l’avversario: nemmeno uno è caduto, eppure tre ammonizioni. Qualcosa è cambiato: fischiano più falli. Qualcosa non è cambiato: sono fischiati all’incirca a cazzo (anzi, i cartellini sono assegnati col randomizzatore, ecco).
Detto questo, se qualcuno vuole aggiugere il gamertag “Zave” e provare a giocare se mi vede online, si senta libera di farlo. Poi andiamo anche avanti a parlarne ovviamente.