Spendere i soldi per il gusto di spendere dei soldi: deh! Quale ignobile deviazione ha corrotto questa società d’occidente d’oggigiorno? Ed è giusto lamentarsene, accusare il dramma dello shopping curativo, alla faccia dei bambini con le mosche. Ma così, anche se non vi pare. Soprattutto dopo aver selezionato la casella “videogiochi” tra le proprie passioni preferite.
Mese: Settembre 2009
Amore Nintendo: definizione
Lo sanno tutti quelli che c’erano, ma è bello parlarne in giro. E poi mi andava di pubblicare la foto qua sopra, quindi serviva una scusa ufficiale. L’Amore Nintendo è il “mood”, il tono, il clima creatosi nel giro di sei minuti nella redazione di Nintendo Rivista Ufficiale enne secoli addietro. Esisteva da prima, naturalmente, dato che io, Surgo e Audioradar ci si conosceva da ben prima della faccenda NRU. Ma in quella situazione e in quelle stanze ha trovato un nome più adatto e simpaticissimo.
Questione di avatar
“Pace, amore ed empatia”, questo chiedeva ai suoi seguaci e al mondo intero Kurt Cobain pochi minuti prima di togliersi la vita, nel 1994. Amore, che non è certo quello dimostrato dall’ex moglie Courtney attraverso gli “strilli” sdegnati affidati a Twitter. Love di nome, non di fatto. In una serie di attacchi più che sgrammaticati (da far invidia a “Io speriamo che me la cavo”), l’attrice-musicista ha promesso vendetta nei confronti di Activision, il colosso americano del settore videogiochi responsabile della serie Guitar Hero. La colpa? Aver mancato di rispetto e ampiamente oltrepassato i limiti del buongusto nello sfruttamento dell’immagine, o meglio dell’icona, di Kurt Cobain all’interno di Guitar Hero 5, l’ultima edizione del videogioco già disponibile anche in Italia.
Mickey Mania (TT, Megadrive)
I bei giochi di piattaforme di Traveller’s Tales, bell’epoca. Ricordarseli tutti, uno per uno, non è esattamente impresa per enciclopedici del videogioco, dato che non ce n’è nemmeno mezzo (no, Puggsy non vale). A invertire la tendenza non fu di certo Mickey Mania, una delle ultime pubblicazioni di Sony Imagesoft, allora più alle prese con le e-mail interne dal soggetto più che comprensibile: “PlayStation: come spaccare il culo a tutti quegli altri!!!1!1”.
Un certo revisionismo storico, o perlomeno la tendenza a usare degli strambi occhiali dell’amore, vuole Mickey Mania come il primo “capolavoro” di David Jaffe. No, il padroncino di God of War non aveva poi avuto chissà quale potere decisionale sulla realizzazione del gioco ispirato a Topolino, se è vero che figura semplicemente come “designer” tra le fila proprio di Sony Imagesoft. Non certo quale producer, né tantomeno timoniere del team inglese Traveller’s Tales.
Cover me up, before you go-go
Solo qualche brutto momento da copertina musicale. Non le più brutte in senso assoluto (classifica peraltro ardua da compilare), ma una manciata di roba che ti risolleva la giornata, beccata a caso sfogliando le pagine online di Play.com. E prima di passare ai fatti, una domanda: ma che ne facciamo di questi Kiss? Ancora? Io, che da piccolo ero anche convinto avessero un senso à la Led Zeppelin, ancora non ho colto il perché dell’esistenza nel 2009 del carrozzone Kiss. Cioé, sì, ok, i fenomeni da baraccone, le bestie impomatate, il freak che fa sempre effetto, però dovrebbe esserci un limite alla decenza. E proprio da loro partiamo…
“Esperienza audiovisiva: quante volte hanno provato a vendervi un gioco come tale? Va di moda, piace al giocatore che ne sa, quello che non si “beve” il solito FPS, la solita avventura all’acqua di rose o, figurarsi!, l’ennesimo attacco di Nintendo al cuore dei suoi fan storici. Di esperienze audiovisive degne di potersi fregiare di un titolo tanto altisonante ce ne sono state, e di ottime, e ce ne saranno. Oggi questo particolare parco titoli si arricchisce di un esponente d’eccezione, quello che forse non ti aspetti: The Beatles: Rock Band. Un’esperienza audiovisiva, per davvero, che non nasce nel garage di qualche illuminato sviluppatore “indie” o nel cubicolo-con-giaciglio di uno sviluppatore giapponese strafatto di acidi elettronici. Un vero e proprio insulto alla coscienza collettiva dei giocatori dal palato esigente, perché naturalmente The Beatles: Rock Band è marchiato MTV Games ed Electronic Arts (che ne cura solo la distribuzione fisica, ok, ma vale lo stesso). Insomma: gli archetipi del colosso “malvagio”, per quanto appena appena scalfiti dall’attuale strapotere della “Nuova Cattivona”: Activision Blizzard. Ma stiamo divagando…”
Se ultimamente avete notato una qualche esitazione nel raccomandarvi videogiochi sullo sport preferito dagli uomini (il football, what did you expect?), ebbene è tutta colpa di questo incomparabile, consegnato alla storia, immarcescibile, inattaccabile dagli scettici, fuori dalla logica temporale, al di là del bene e del male (ok, mi fermo) Sensible Soccer!
Kata-happening: grunge paraphernalia
Salve amici convenuti: un messaggio che è spam. Quello che segue è un link a una pagina di Kataweb. Per la precisione a una pagina della sezione musica di Kataweb, in cui campeggia un articolo scritto dal sottoscritto. Un riassuntino sull’attuale stato degli ex gruppo di Vicolo Grunge: Pearl Jam, Alice in Chains, ex-Soundgarden, Nirvana e uno zinzino di Green River e Mudhoney. Proprio poca roba volante. Però è la prima volta e insomma, oh, fa strano.
Il link è questo qui.
Thom Yorke: “sto male, aiutatemi”
Dear Sir or Madam
This is to inform you of the release of two more bits of work shortly.
They are loosely under the Thom Yorke name this time, although these days its all getting kind of blurry.
“Blurry”? Magari ci si limitasse a un suono indefinito e sfumeggiante, nel nuovo EP “FeelPulledApartByHorses” firmato da Thom Yorke. Due canzoni, poco meno di undici minuti, circa una sterlina ogni 60 secondi. Ma io gli voglio bene e avendo prenotato il vinile da 12 pollicioni, giusto per fare il ganzo, posso anche disquisire. Disquisire sul fatto che sta da schifo, non che ci s’immagini con maggior voglia di vivere uno che si sente come se dei cavalli lo stessero tirando_lacerando, ovvio.
Non è “In Rainbows” e non è nemmeno “The Eraser”, anche se la predominanza di elettronica (anzi, la pressoché esclusività di suoni elettronico-sintetizzati) nei due pezzi rende più facile avvicinare questo EP del 2009 all’album solista del 2006. C’è dentro veramente tutto il male di vivere delle droghe sintetiche che distribuiscono nell’acqua della zona di Oxford in cui ha preso casetta con giardino il Thom. Rumore, ghirigori, giri e rigiri, basso funky che viene ammazzato, cani che latrano. Questa volta gli .mp3 gratis non li metto, chi è interessato può passare all’esborso (se lo crede), o sentirsele qua.