Non si chiama PlayStation 3 Slim, ma solo PlayStation 3. E’ la nuova forma che Sony ha voluto regalare alla sua donzella che crea solo preoccupazioni. Il buon Shrapnel ha vergato una paginetta elettronica con le sue impressioni, dato che io di prenderla proprio non ho minimamente voglia (né avrebbe un senso, ho già quella panzona vecchia). Lo Shrapnel è l’Erik Pede di (anche) Super Console e Videogiochi, quindi se vi sembra tutto troppo da fanatici… be’, avete ragione, ma a noi ci piace così. Lascio la tastiera all’ospite.
Il 9 agosto, o giù di lì, la mia adorata PlayStation 3 cicciona è morta. È stata una giornata nerissima, che mi ha lasciato nello sconforto più assoluto, ed è per questo che, forse, non sono la persona più attendibile per parlare della PS3 Slim. Perché io la Slim la aspettavo con la bava alla bocca, ridotto alla totale astinenza da PlayStation 3, e quindi anche se fosse stata beige con gli inserti in finta radica e lo slot per i BD in verticale, a mò di cartuccia, mi sarebbe piaciuta ugualmente. Ma tant’è, vediamo di essere imparziali (ahahah!) e andiamo avanti.
Aperta la confezione, che già di suo è decisamente più carina di quella vecchia, arriva la prima sorpresa per gli hater poco informati che urlavano ai quattro venti cose del tipo “Ma c’è il trucco, non può essere così piccola, l’alimentatore sarà sicuramente esterno!”. Ebbene, l’alimentatore non è affatto esterno. Ma questo, noi che siamo sempre informati, lo sapevamo da tempo, anche se rimane comunque una cosa assai gradita. Ad ogni modo, la console pesa davvero poco, soprattutto se paragonata alla vecchia grassona, e – cosa ancor più soddisfacente – è davvero bellina. La finitura opaca e ruvida è molto graziosa, i fianchi lucidi non stonano nell’insieme (anche se continuano a prendere sporco a manetta, come accadeva alla PS3 Fat nella sua interezza) e l’insertino a specchio antistante lo slot per i dischi è un tocco di classe discreto, ma apprezzabile. I tastoni meccanici, e non più a sfioramento, sono anch’essi meritevoli di accoglienza positiva, così come il posizionamento della baia per l’hard disk.
Quest’ultimo, accessibile rimuovendo uno sportellino ubicato sul fronte della console, è un Toshiba in standard Serial ATA da 2,5” e 120 gigabyte di capienza. Il sottoscritto lo ha prontamente sostituito, prima ancora di accendere la console, con un Samsung da 320 gigabyte, e l’operazione ha richiesto circa 5 minuti. Si toglie una vite dal fondo della console, si rimuove lo sportellino a cui s’è accennato in precedenza e si sfila la slitta dell’hard disk. Poi si tolgono le quattro viti che tengono l’HDD ben saldo sulla slitta, si monta il nuovo disco e si rificca il tutto nell’apposito vano. Fine.
Sostituire il disco prima dell’accensione iniziale ha però i suoi inconvenienti, o meglio un solo inconveniente (peraltro previsto e documentato da Sony su internet): la console non parte. In realtà lo sapevo, ma – preso dall’entusiasmo – me n’ero completamente dimenticato. La soluzione è banale: si scarica il firmware sul PC, lo si copia su una chiavetta USB, si infila la chiavetta nella PS3 e si attende l’aggiornamento. Facile, no? E a questo punto si può finalmente iniziare a usare ‘sta benedetta PS3 Slim.
Gli aspetti positivi saltano subito all’occhio e all’orecchio: il Bravia Sync, che consente di pilotare la console col telecomando di un televisore Sony della serie Bravia, è una fregnaccia, ma è comunque simpatico. Ma ciò che posiziona istantaneamente la Slim un gradino al di sopra della progenitrice obesa è la silenziosità, davvero encomiabile. Basti dire che un paio di giorni fa avevo messo la console a scaricare della roba e avevo spento il televisore, visto che non serviva, e… mi sono dimenticato la PS3 accesa per tutto il giorno, perché non la sentivo e di conseguenza non l’ho spenta prima di uscire di casa. E non è tutto: l’aria calda, ora, esce unicamente dal retro della console e, pur essendo effettivamente ustionante, dà l’impressione di essere canalizzata e smistata con efficienza superiore a quella ottenuta da Sony sul vecchio modello.
La meccanica del lettore BD, da parte sua, è cambiata parecchio. Il disco inizia a girare già mentre il drive se lo tira amabilmente dentro, e fa lo stesso quando viene estratto, nella qual occasione produce però uno schiocco secco e fastidioso che fa inizialmente temere per le sorti del lettore stesso (pare invece che sia del tutto normale). Altro neo è da individuare nella presenza di due sole porte USB, ma dal momento che è possibile utilizzare un hub (io ho riciclato l’eccellente D-Link a sette porte che usavo sulla Fat) direi che la faccenda non è poi così drammatica. Sono inquietanti, invece, gli scricchiolii che la console emette di tanto in tanto, anche da spenta. Magari è solo un po’ di assestamento, magari è il restringimento che segue la dilatazione termica, magari chissenefrega. La Slim è piccola, è leggera, è bella, funziona bene e costa meno della Fat, e questo è quanto. Uscite e compratene tutti, anche se Sony non mi dà nemmeno un centesimo per questa pubblicità gratuita. Ma del resto sono un fanboy, che ci volete fare?
Shrapnel
Trovate lo Shrapnel sulle pagine di Area.21, regalategli amore e patatine al bacon!
0 risposte su “Amando PlayStation 3 (Slim)”
Il solito fanboy… 😉
L’ho scelto apposta oh! E comunque è un bel lavoro. Ho molto apprezzato i termini tecnici di chi ne sa, mica come me.
Quindi se volessi pubblicare da qualche parte la ricetta per cucinare il supplì al vomito di capra tibetana chiedo a te che ne sai?
Tu preoccupati della serata a FIFA 10, poi ne riparliamo.
Le patatine si possono avere all’aceto, se le fanno ancora? 🙂
Qui in giro le Kettle all’aceto ci sono, ti faccio consegnare un bel bancale.
Leggo un gran bene in rete di ‘ste Kettle, rimango in fervente attesa. O anche no, basta il pensiero. 🙂
Miracolosamente trovate le Kettle qui ad Avezzambia, comprate e assaggiate… una roba dell’altro mondo. 🙂
Quando vi siete puliti le mani dalle odorose e fragranti kettle
(vi suggerisco di ammirare la gamma completa
http://www.kettlefoods.com/our-all-natural-products/chips
e di sbavare sulle cheddar & beer, roba da svenimento ormai irreperibile)
mi confermate l’impossibilità di installare Linux su questa slim?
si, intendo quelle distribuzioni pescissime senza gestori di pacchetti, ma taaanto progressive-alternative.
Confermo tanto l’impossibilità, quanto la chiavichità delle distribuzioni che era possibile installare. Secondo me Sony ha tolto l’opzione perché tanto nessuno si stava dando la pena di adattare un cazzo… e dire che era un’ottima idea.
Anche Sony, tanto per cambiare, aveva comunque le sue colpe, visto che al Linux installato non era dato l’accesso a molte funzioni della console.
E le Kettle spaccano, non posso credere di averle scoperte solo ora. Che brutto vivere quaggiù in Africa…
Vorrei spostare l’attenzione sui tre voti che ha avuto il post, la cui media raggiunge a stento la sufficienza. E dire che, di solito, chi vota è sprontato dal fatto che il post gli è piaciuto. C’è gente che non accetta il parlar chiaro dello Shrapnel, vergogna! 😀
Forse significa solo che dovrei cambiar lavoro… 🙂
Queste parole erano così sincere che mi hanno quasi convinto a barattare la mia “donna cannone” con questa piccola novità…
Sapete com’é… dividendomi tra due città belle lontane tra loro ogni volta devo far tanto spazio nel bagaglio per portarmi appresso le console (+ che i vestiti O_o)!
A questo proposito: ho capito che é + piccola… ma quanto + piccola? Paragone cn un’altra console? (PS2, PS2slim, X360… PocketStation….)
Giusto. Shrapnel a raccolta. Tira fuori la Polaroid e fai foto perdiana!
Al momento sono sprovvisto di macchina fotografica, e poi a fare le foto sono una capra. 🙂
Comunque le misure della piccola meraviglia opaca sono all’incirca 28,5×28,5×7. Piccina, no? 🙂