Solo qualche brutto momento da copertina musicale. Non le più brutte in senso assoluto (classifica peraltro ardua da compilare), ma una manciata di roba che ti risolleva la giornata, beccata a caso sfogliando le pagine online di Play.com. E prima di passare ai fatti, una domanda: ma che ne facciamo di questi Kiss? Ancora? Io, che da piccolo ero anche convinto avessero un senso à la Led Zeppelin, ancora non ho colto il perché dell’esistenza nel 2009 del carrozzone Kiss. Cioé, sì, ok, i fenomeni da baraccone, le bestie impomatate, il freak che fa sempre effetto, però dovrebbe esserci un limite alla decenza. E proprio da loro partiamo…
Kiss – Sonic Boom (6 ottobre)
E’ o non è di uno splendore accecante? Avete mai sinceramente visto qualcosa di altrettanto perfettamente trash anni ’80? Sì, certo, è pieno il mondo di copertine trash con quel sapore di rumenta roboante anni ’80, vero, però questa ha proprio una classe-non-classe che lancia nella stratosfera del ridicolo. Operazione perfettamente riuscita, quindi, dato che il prevedibile tentativo era quello di far aderire l’immagine e l’impostazione all’immagine barbona e ignobile del gruppo. Cinque stelle!
Ian Brown – My Way (28 settembre)
Tu quiquoqua, Ian? Sì, anche lui. Evidentemente toccato dall’ennesima abbuffata coordinata dalla sua ex etichetta in occasione del ventennale del disco d’esordio degli Stone Roses, il mancuniano tira fuori una foto da copertina che fa due giri e rimane sempre brutta come la prima volta. E dire che avrebbe anche del fascino, ai tempi piaceva e sicuramente può piacere ancora. Non messo così, però: così si capisce che è invecchiato (e vabbè), ma anche che è un po’ un tappo di gomma. Non va nemmeno la scelta dell’ambiente circostante. Un dramma evitabile. Quattro stelle.
Bananarama – Viva (disponibile)
Credevate fossero morte, sepolte, riesumate e cremate? Manco per nulla: le Bananarama, o quel che ne rimane, continuano a vegetare allegramente nel mercato discografico. La loro copertina non è un classico macello eighties, ma una cialtronata dei nineties. Con quell’inizio di Photoshop, la luce sparata, il coloro sbrillantino e soprattutto il logo… il logo di “Bananarama” è assolutamente 1992. Tre stelle.
Mika – The Boy that Knew Too Much (disponibile)
Lo strepitoso cantantino farinaceo è il miglior interprete di se stesso, e questa è faccenda nota. Ma che arrivi al plagio del suo primo album? Sotto accusa è sempre la copertina, che a un occhio disattento (o a chi giustamente se ne batte altamente di Mika) potrebbe apparire del tutto identica a quella dell’altro ieri. Due stelle di mestizia.
Tina Turner – Tina Live (28 settembre)
Avete sognato per secoli di poter ospitare sui sedili ribaltabili della vostra Alfa la Tina? Splendido, ma perché diavolo leggete il blog di un ragazzino allora? Indipendentemente dalle motivazioni, appare evidente che qua la bella Tina si sia dimenticata sia i pantaloni che il buon gusto. Un bel rotolone di coppa al tavolo due! Per lei gli anni ’80 non sono nemmeno a metà. Quattro stelle.