Sette anni fa ritrovavano quel che rimaneva di Layne Staley. Insomma, circa sette anni fa. Come questo già ambitissimo blog non ha evitato di ricordare in più occasioni, il rilancio degli Alice in Chains è imminente (20 settembre) e passa attraverso un quasi-imitatore di fronte al microfono e, volendo dar retta alle prime due canzoni messe a disposizione del mondo, alla preponderanza finale e ultima del sempre amabile Cantrell sul resto della band. Che può anche essere capito, ma apprezzato… quello è già più difficile, se in copertina campeggia il nome degli Alice in Chains e non quello di Jerry.
Il tutto per arrivare alla conclusione che poi, alla fine, si ascolterà anche questo benedetto e probabilmente malinconicamente caruccinoenullapiù “Black Gives Way to Blue”, ma la giuria ha già deciso che proprio non ce n’è. Non che servisse chissà quale illuminazione, però poi ti casca dal cielo una giornata grigia ma non a sufficienza per continuare sull’onda “Cure” e simili, allo stesso tempo con quel po’ di sole che da solo non gliela fa a portare del rock vero. E quindi: che “Jar of Flies” sia.
E “Jar of Flies” è solo una delle settemila testimonianze della necessità degli Alice in Chains di mediare tra il troppo duro e il troppo molle: un’EP arrivato per tamponare quei buchi che porteranno alla tumulazione del buonissimo Layne, una spremuta di emotività, classe, lucida disperazione, arte messa da parte e amore liofilizzato nei solchi digitali di un CD. La vittoria della chitarra acustica che pasteggia sul banchetto di quella elettrica tutta presa a spignattare in cucina (c’è, si sente, ma non si vede). Quindi, a parte le cazzate e l’ottimismo a tutti i costi e alla voglia di far vivere questi anni ’90 oltre il lecito, come puoi sinceramente credere che senza Staley e dopo quindici anni, gli Alice in Chains abbiano ancora qualcosa da dire più di “Jar of Flies”?
P.S. dovevo mettere “Swing on This”, mica “Nutshell”, che mi soffre pure di sovraesposizione tra i fanz degli Alice in Chains…
0 risposte su “E’ come aprire un barattolo di mosche”
Non sapevo di questa iniziativa. Non capisco con che coraggio pensino di riproporre con il nome Alice in Chains un nuovo gruppo, senza Staley (gli Alice in chains!) ..anzi il motivo forse è fin troppo chiaro:doppia tristezza..
Dunque dunque, non credo stiano facendo tutto per rimpolpare il conto in banca. O non solo, perlomeno. La musica non è malaccio (il primo singolo e un altro pezzo), vedremo.