“Insospettabile crollo”, scrive sul sito ufficiale l’addetto del Milan. Senza regalare nulla alla ragion di partito, per così dire, l’impiegato rossonero mette nero su bianco quello che è passato per la testa dei tifosi rossoneri alla fine del primo tempo. Un primo tempo in cui la squadra di Leonardo è partita bene, organizzata a centrocampo e capace di pressare alto. Fino a che ha tenuto, tutto è andato secondo lo schema del nuovo allenatore.
L’Inter, reduce dal fortunato pareggio casalingo col Bari, ha sofferto per venticinque minuti come una settimana fa: squadra che gioca discretamente palla a terra, ma non trova sbocchi degni di nota. L’innesto di un uomo dietro le punte (naturalmente il neo-nerazzurro Sneijder) trasforma la formazione, rendendola nel modulo identica agli avversari. E l’omino d’Olanda si fa vedere subito, con una bella stoccata da fuori. Ma manca ancora qualcosa. Manca che il Milan, che ancora non è squadra, ci creda un po’ troppo, lasciando quello spiraglio utile alla manovra degli uomini di Mourinho. Come al solito la porta viene aperta da Jankulovski, che non si preoccupa certo dello spiraglio: si chiama Thiago Motta, triangola, entra dalla parte del ceco e spara benissimo in rete.
A questo punto i milanisti non ci capiscono più niente. La squadra, che fino a quel momento ha tenuto, cessa di esistere. Il Milan è un paziente sull’orlo di una crisi di nervi: rassicurato per tutta la settimana sullo stato di salute mentale, appena vede un fantasma cerca subito un angolino in cui rannicchiarsi in posizione fetale – gli equilibri cadono. Il castello di carte tenuto in piedi dal Vinavil di Pato e Ronalinho (che questa volta ha decisamente meno spazio per inventare) si sfalda e allora la manovra diventa non più intelligentemente aggressiva, ma disperata. Talmente disperata che ancora Jankulovski (o chi deve coprire la sua zona nel caso Marek si getti in avanti) scompare nel nulla, lasciando ad Eto’o la possibilità per un clamoroso contropiede. Che finisce per tramutarsi in un sacrosanto (questa volta sì) rigore.
Quella che segue è la pantomima più triste e il barometro più cinico per il Milan: Gattuso che litiga con la panchina per un cambio che, incredibilmente, tarda ad arrivare. Gattuso che diventa la bestia ringhiosa che conosciamo, questa volta per demeriti. Gattuso che finisce con un cartellino rosso di fronte alle zanne. Il terzo e il quarto gol sono conseguenze di un Milan che stava in piedi solo perché credeva di poterci stare, di un Inter che gioca in effetti molto bene quando può (ma questo derby è troppo atruso e numericamente troppo strano per essere la vera prova del nuovo sistema di gioco di Mourinho) e di uno Sneijder che, comunque, pare già ambientatosi all’ombra del Duomo.
Il sei a zero non è vendicato, ma quasi.
4 risposte su “Serie A Live: Spietati Vs. Equilibristi”
Il sei a zero non è stato vendicato perché non si è proprio voluto infierire. Scelta che condivido, come credo di aver già avuto modo di dirti.
Hai dimenticato di dire che l’espulsione di Gattuso avrebbe dovuto avvenire già in occasione del rigore (oppure spiegare che diavolo di interpretazione è stata data al regolamento, ieri Caressa e Bergomi erano molto perplessi).
E… ultima cosuccia: definire fortunato il pareggio con il Bari non credo sia spietato, certamente non è da equilibrista né tanto meno equilibrato. Per quel che si è visto di certo il Bari non ha rubato pareggiando. Da lì a meritare la vittoria, secondo me, ce ne passava ancora tanto.
Vado per punti:
1) Mmm, forse. Po’ esse. Non credo, ma può essere.
2) L’espulsione sarebbe stata sacrosanta senza il precedente di settimana scorsa in Genoa-Roma, con il difensore griffonato non espulso per fallo su Menez lanciato a rete. Pare (pare) che, come diceva il sempre meno presentabile Caressone, si voglia portare all’espulsione solo i casi più estremi. Tipo: solo, davanti alla porta vuota, subisce fallo -> espulsione. Io credo sia più probabile che l’arbitro non se la sia sentita e abbia sbagliato.
3) Il Bari ha avuto due occasioni clamorose per passare sul 2 a 1, sbagliate per palese inesperienza di Cordova (o come si chiamava). L’Inter due occasioni così nitide sull’1-1, non le ha avute. “Meritare” è una questione differente, poi. Ma “possibilità di vincere”, be’, secondo me ne ha avute più il Bari dell’Inter.
Detto questo: Inter merda. 😀
Ohi, mi sa che ti dimentichi dell’occasione limpida che Eto’o ha avuto per insaccare il 2-0 contro il Bari… un gol che probabilmente non risbaglia più per altri dieci anni (spero… ;)).
Allora ‘sto Diego rullazza?
Sì, incredibile la pappata di Eto’o. Ma anche un filo meno delle due del Bari. Comunque sia: per Diego rimando al nuovo post. 😛
Sembra molto forte, ma continuerei ad andare coi piedi di piombo. Però sembra davvero tantissima roba.