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Serie A Live: SanPietrini Vs. Annoiati

Osvaldo punisce senza remore la Fiorentina.
Osvaldo punisce senza remore la Fiorentina.

Lo stadio Dall’Ara preferisco ricordarmelo per lo splendido concerto dei R.E.M. del 1999 (era il tour di “Up”). La Serie A, però, ricomincia da qua con il Bologna contrapposto alla Fiorentina. Alla fine del primo tempo è uno a zero per i padroni di casa, senza che gli ospiti possano avere granché da ridire. Il concetto di ospitalità, comunque, non è di casa da queste parti: dopo aver lamentato la mancanza del Pierluigi Pardo dall’estate televisiva di Sky, ho comunque scelto di fuggire dalla telecronaca e affidarmi all’audio ambientale. Insomma, ho dato voce alle curve e ai gridolini delle panchine.

Il tutto si è risolto nel solito e ininterrotto cantilenare dei tifosi professionisti, quelli che, per legge, andrebbero mandati a spalmare l’asfalto sulla A1 a ogni stagione dell’anno e interdetti dagli stadi, ma tant’è… Tempo cinque minuti e la curva rossoblù ha già in gola un messaggio forte e che non può più rimandare. Insomma, se sei di Firenze, sei una merda. Parole loro. Gli altri rispondono poco, saranno anche rimasti a casa oppure sono qua a godersi la triste vicenda viola che segue un debutto perlomeno decente in Champions League lo scorso martedì. Senza Felipe Melo, con Mutu sotto shock per la multa e Zanetti già infortunato (nulla di nuovo), i toscani si presentano lenti, impacciati, con un centrocampo ingolfato, Marchionni praticamente inutile e Vargas aggrappatto disperatamente a una sufficienza scarsa. Fumoso Jovetic, che prova qualche tocco, ma si fa notare più per le preoccupanti dimensioni della testa e dei capelli che ci crescono sopra, più che per efficacia.
Intanto Prandelli non è più un ragazzino, Papadopulo (?) si muove imitando Johnny Cash e allora a Osvaldo viene da sorridere forte quando infila Frey (a proposito: smetterà mai di gonfiarsi?) ma decide di non esultare per correttezza verso il club che lo ha svenduto a una squadra da serie B. Eppure, pur infarcita di giocatori che hanno ben deciso di farsi installare dei san pietrini al posto dei piedi, la squadra bolognese riesce perlomeno a muoversi veloce. Sbaglia tanto, ma verticalizza spesso e sulla fascia destra mette in seria crisi i viola. Il tutto mentre il ritmo serrato favorisce gli ennemila tuffi all’italiana, non avallati dall’arbitro, che però dà solo l’impressione di volersene tornare a casa il prima possibile. Ora il secondo tempo.

Mutu: anche lui spera nel Super Enalotto. Intanto fa goal.
Mutu: anche lui spera nel Super Enalotto. Intanto fa goal.

Quarantacinque minuti ancora affidati alla traccia vocale dello stadio, iniziando e finendo con le urla da maiale sgozzato dell’allenatore del Bologna. Tutto il santo tempo intento a gridare, lamentarsi, vomitare (suppongo), insopportabile. Appena appena meglio la partita, che finisce com’era iniziata: nella noia e senza idee. Con l’ingresso di Mutu al posto di Capezzone (Jovetic), la Fiorentina guadagna piedi buoni e, differenza di non poco conto, anche efficaci. Il pareggio arriva nella prima metà del seconda porzione di gara, non da un’idea particolarmente sensata o da chissà quale schema, ma semplicemente da una delle poche sortite offensive di Marchionni degne di nota (o perlomeno non degne di insulti) e una breccola del romeno sotto al sette. O lì attorno.
Gli omini coi sanpietrini non fanno molto per evitare il fattaccio, se non provare ancora a lavorare in contropiede. La Fiorentina vince nel possesso palla, ma perde nel gioco e nella voglia di vivere: serve fare bene in Europa, non giocando così, possibilmente. Andrà sicuramente meglio con Siena – Milan, non prima della cena.

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