Bloggheria al volo da Osnago che si era dimenticato di Colonia. Sony ufficializza quello che Pulcinella aveva tenuto segreto a modo suo: dalla prima settimana di settembre, in tutti i negozi specializzati dei tre mercati di riferimento, sarà disponibile PS3. Ovvero la PlayStation 3 striminzita che troneggia qua sopra. Non è la foggia quel che conta, ma il prezzo: 299 dollari statunitensi che, come sempre per magilla, diventano 299 Euro da queste parti. Il futuro dimagrimento dello scontrino è evidentemente l’ultimo tentativo concepibile per Sony per cercare di raggranellare non soldi, ma preferenze. Eppure, così a casaccio, non è né il prezzo, né la forma ad aver determinato l’ultima posizione di PlayStation 3 nella corsa al trono dei giochini.
I problemi sono di percezione e la percezione è direttamente correlata ai giochi e all’offerta. I giochi: Sony non riesce a imporre un’esclusiva degna di nota da… be’, suppergiù da sempre, con l’eccezione (Metal Gear Solid 4) che quindi non è una regola. Doveva esplodere l’amore con Little Big Planet, che a metà 2009 arrancava attorno al milione di copie vendute nel mondo. L’apoteosi al botteghino sarebbe perlomeno toccata a Killzone 2, poco al di sopra del milione e mezzo al giro di boa dell’estate. E caso mai non fossero i volumi di vendita il barometro del regno PlayStation, di certo non va meglio quando si parla di influenza o addirittura (esagerando) di “rispetto”. Little Big Planet non ha creato un trend. Killzone 2 è uno dei tanti ottimi sparatutto in prima persona, agli occhi dell’omuncolo della strada. Infamous non pervenuto, Gran Turismo 5 nemmeno stiamo a parlarne e… e tutto il resto è un mondo multi-piattaforma.
Il che non vuol dire che non ci sia un discreto parco giochi quando ci si ritrova di fronte allo scaffale Sony al Mediaworld, ma semplicemente che non è sufficiente per far emergere la console rispetto al concorrente (Xbox 360). Che è arrivato prima, che ha fatto tanto, che ha cambiato tante regole e proposto quanto Sony ancora non è riuscita a proporre (duttilità e potenza del sistema operativo e delle risorse online).
Basterà allora il prezzo? No, difficile. Basterà allora la forma, peraltro formalmente (d’oh!) identica a quella già conosciuta? No. Basterà allora il prezzo, più la voglia di Blu-ray (o meglio: di cinema in alta definizione) e anche, ma sì via, la forma un po’ meno buzzicona? Meeeh, forse, qualcosa, sì. Basterà crederci per altri tre anni almeno? “Looks like, that’s the one” (E. Vedder).
4 risposte su “PlayStation 3 Slim: voglia di vivere”
oh, ma sai che scrivi bene? Hai mai pensato di scrivere per le riviste di videogame? L’industry!!! Facciamo così: ti assumo, 50 euro il primo mese, e se sei bravo il secondo mese ti dò un aumento di 50 euro! E un altro da 50 euro il mese dopo. Oh, e son già 300 euro totali che ti porti a casa in tre mesi!
Oppure mi dai 10000 euri e diventi socio.
B.
Non sono interessato. Sto mettendo in piedi una filiera che porterà alla creazione di una struttura di service dedicati alla realizzazione delle dida e degli occhielli.
Ciao Mattia, letto il PDF. Poco da commentare.
Poco.
Nulla.
Il nulla.
Buonissimo il prezzo, odiosa la forma, imprudente l’acquisto dei primi modelli non molto collaudati e, purtroppo, invariata la sostanza.